Antonio Leverone fonda una società per i gavitelli in porto
«Il Nodo piano resistente come noi tutti stretti per mano»

Nasce l’associazione «Il Nodo Piano». Coordinati da Antonio Leverone, i singoli concessionari degli ormeggi per diporto nel porto pubblico Camogli sono riuniti ufficialmente. La nuova realtà ha denunciato ufficialmente al Protocollo comunale, lunedì 8 febbraio, la propria costituzione.
Camogli
«Abbiamo deciso di riunirci in associazione - spiega Leverone promotore dell'iniziativa, che da anni si batte contro una disparità che facilmente potrebbe risolversi – sono 19 le firme, ma altri potrebbero aggiungersi, con l’obiettivo di inserimento nella realtà del porto della città e raggiungere una equità di trattamento, in particolare in ambito concessorio, con altre situazioni operanti».
Presto la nuova associazione avrà un proprio statuto e poi l’ufficializzazione dal notaio.
«L'iniziativa senza scopro di lucro - aggiunge il coordinatore - è dedicata ai possessori di imbarcazioni da diporto singola per chiedere al sindaco Francesco Olivari, a questo punto in via ufficiale, dopo vari tentativi, di inserire la nostra neonata associazione a quella già esistente per equipararla ad essa».
È nota la battaglia che porta avanti da tempo Leverone, per chi possiede una singola imbarcazione: l’unica associazione esistente in porto paga complessivamente un costo irrisorio suddiviso tra tanti soci: 2500 euro di concessione, una spesa di appena 250 l’uno. Dall’altra parte: i cittadini di Camogli anch’essi possessori di singole imbarcazioni da diporto che, tuttavia, devono sobbarcarsi l’onere di 2500 euro a testa: un’ingiustizia, una scorrettezza anticostituzionale per cui ci si batte da anni. generata nel 2001, data di passaggio della gestione del demanio marittimo portuale dalla Regione al Comune. Per fare un esempio nel 2009, sulla gestione del porto, la minoranza chiese all’allora sindaco vari chiarimenti sulla gestione dell’area portuale. Il terzo dei 5 punti trattati già all’epoca verteva sulla riscossione dei canoni, ‘a salvaguardia unicamente dei maggiori concessionari, penalizzando i singoli’. Si chiedeva se ciò fosse conforme alla legge, risposta che poi chi si batte oggi, ha trovato da sé. Leverone ha più volte chiesto (come previsto nel regolamento comunale) di fare in modo che la legge sia uguale per tutti. Lunedì 8 febbraio ecco l'ufficialità dell'iniziativa. Non è casuale il nome dell’associazione ‘Il nodo piano’:
«E’ il primo nodo che insegnavano agli allievi del Nautico – spiega – come hanno fatto con me: oggi non si usa più, però è un tipico modo marinaresco, molto usato e conosciuto che una volta stretto è forte e resistente, ma se allentato si scioglie anche facilmente. Simboleggia proprio nei due anelli che si incrociano questa associazione: noi che ci teniamo tutti per mano. Questo nodo non ti abbandona, ma all’occorrenza si scioglie anche facilmente, è questa la sua caratteristica» .
I nomi: Agostino Massa; Claudio Fanciulli; Concettina Kirschenerrg; Cooperativa Il Giardino del Borgo; Danilo Marsano; Francesca Miceli; Furio Tabacco; Giancarlo D’Errico; Gianni Verdina; Giannina Fasce; Laurin Lodovico; Luisa Rosasco; Maria Augusta Fulle; Orlando Colaci; Pierluigi Losso; Pier Paolo Cerri; Rocca del Castellaro; Salvatore Trompetto; Vittorio Capurro. A ottobre scorso un confronto tra le parti, il sindaco e l’assessore competente, faceva ben sperare: Olivari annunciò un approfondimento, invece, a metà febbraio, ancora silenzio.