L'ULTIMO CASO A BIELLA

AstraZeneca - Anche la Germania ha sospeso le vaccinazioni

Solo pochi giorni fa il governo della cancelliera Angela Merkel aveva criticato gli altri paesi europei che avevano deciso il ritiro del vaccino Astrazeneca

AstraZeneca - Anche la Germania ha sospeso le vaccinazioni
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Il Governo tedesco, attraverso il ministero della Salute,  si allinea a Danimarca, Norvegia, Islanda e Olanda (quest'ultima fino al 28 marzo), e sospende la somministrazione del vaccino AstraZeneca.

La Germania segue le indicazioni del Paul Ehrlich Institut: "Approfondimenti su AstraZeneca"

Una decisione avvenuto a seguito delle indicazioni del Paul Ehrlich Institut, che aveva consigliato alla cancelleria di Angela Merkel "approfondimenti" dopo i trombosi che anche in Germania si sono verificati. In Italia, l'ultimo caso sospetto riguarda un insegnante di musica morto a Biella dopo la somministrazione del vaccino. La locale procura ha disposto il sequestro del lotto dal quale era stata tratta la dose somministrata.

La decisione del governo di Berlino arriva dopo le critiche che lo stesso aveva mosso a Danimarca e Finlandia, giudicando il vaccino sicuro.

Nel frattempo in Italia l'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha  precauzionalmente esteso il divieto di somministrazione del vaccino AstraZeneca sull'intero territorio nazionale. Si attende il pronunciamento dell'Ema.

Le dosi del lotto sospetto dopo la morte del prof di Biella sequestrate in tutta Italia

Le dosi del lotto ABV5811 di AstraZeneca (sospeso dall'Unità di crisi della Regione Piemonte) a seguito del decesso dell'insegnante di musica di Cossato (Biella) Sandro Tognatti, sono state sequestrate dalla procura di Biella che ha aperto una inchiesta, coordinata dal procuratore Teresa Angela Camelio e dal pm  Paola Francesca Ranieri. Si tratta in totale di 393.600 dosi del lotto ABV5811  AstraZeneca sequestrate per "porre a vincolo i quantitativi non ancora somministrati e presenti in giacenza".

Sequestri anche in Veneto per il lotto ABV5811, come annunciato dal presidente Luca Zaia.  20.348 le dosi sequestrate in Veneto su un totale di 41.300. "Le restanti 20.952 - ha spiegato Zaia - erano già state somministrate e non è emersa alcuna evidenza, se non febbricola o stato di spossatezza".

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