Attenti al lupo: da Avegno grido d’allarme per il Golfo Paradiso

Rinvenute le carcasse di alcune pecore che ne segnalano la presenza

Attenti al lupo: da Avegno grido d’allarme per il Golfo Paradiso
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Se Uscio deve fare i conti con le processionarie, Avegno deve vedersela con i lupi. Non si tratta di una novità, in quanto la presenza dei predatori da tempo viene segnalata nei pressi del monte Cornua.

Lupo

Il posto ideale per iniziare scorribande verso Pannesi sulle alture di Lumarzo, in direzione di Viganego frazione di Bargagli, oppure guardando a levante dove si estendono i Comuni di Uscio e Avegno. Soprattutto per quanto riguarda il paese delle campane l’impervia boscaglia permette ai lupi di scendere indisturbati sino a Testana e Arbora.  A farne le spese sono le pecore che nel Golfo Paradiso non mancano. L’ultimo episodio è accaduto nella frazione di Arbora. Il sindaco Franco Canevello giustamente è preoccupato, anche se è bene ribadirlo i lupi raramente attaccano l’uomo. Un problema in più  per il territorio, dove ci pensano già cinghiali, daini e caprioli a provocare danni alle culture. Durante la notte i contenitori  sulla strada dove sono riposti i sacchetti della spazzatura sono una preda ambita. Quanti transitano nelle prime ore del mattino, quando non è ancora passato il camion della nettezza urbana, lungo la sp “333 di Uscio” devono tenere gli occhi bene aperti, i sacchetti sbrindellati finiscono spesso in mezzo alla carreggiata. Una realtà con la quale bisogna imparare a convivere. Tornando ai lupi, ma lo stesso ragionamento vale per le altre specie, trovare gli opportuni rimedi non è una cosa semplice, resta il famoso “pastore elettrico”, ma le aree da recintare sono molto vaste, spesso in terreno è impervio e rende ancor più difficile l’installazione. In poche parole, chi vuole mettere al sicuro pecore e raccolto, deve mettere in conto di spendere parecchi quattrini in quanto i finanziamenti concessi dalla Regione Liguria per quanti intendono delimitare le aree di proprietà non sono sufficienti a coprire le spese sostenute. L’alternativa è l’abbandono del territorio.

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