"Bisogna stare vicino alle persone"
Il frate cappellano dell’ospedale di Rapallo racconta la sua esperienza
Frate cappuccino nel convento di Santa Margherita Ligure. cappellano dell'ospedale di Rapallo. Fratello del sindaco di Genova. Luca Bucci, 58 anni, in questo periodo di emergenza sanitaria per il Coronavirus, è anche medico, alla residenza per anziani Camandolina, a Genova.
La riflessione di Luca Bucci
"Per stare vicino alla gente, come ha detto il Papa: se le persone non vanno in chiesa, andiamo noi da loro" dice il frate di Santa Margherita Ligure, laureato in medicina e autore di pubblicazioni in tema di bioetica.
"Anche nella residenza dove lavoro si sono registrati casi – è la sua testimonanzia -. Mi sento spesso con mio fratello (Marco, sindaco di Genova, ndr) e ci confrontiamo su questa disgrazia, ma non abbiamo bisogno di tante parole, ci capiamo subito. Anche lui ha il suo bel da fare. Come passeremo la Pasqua? Ognuno a casa sua, come tutti. Magari faremo qualche videochiamata".
Il medico Luca Bucci si divide fra Camandolina e la sua attività di frate:
"Alle 6.30 celebro l'eucarestia al convento, poi parto per Genova: alla Camaldolina resto dalle 8.30 alle 16.30, medico sì, ma anche parole di conforto e di speranza per tutte le persone che sono minacciate dal virus. Durante la celebrazione non ci scambiamo il calice; stiamo più attenti a non lasciare in giro per il convento bicchieri usati, com'era nostro solito. Devo dire che la crisi vocazionale in questo periodo ci sta aiutando, in convento siamo pochi e lo spazio è grande. La mensa dei poveri è chiusa ma finché abbiamo cibo in dispensa aiutiamo lo stesso i bisognosi preparando dei pacchi che lasciamo dalla porta del convento".
Bucci – che ogni sera, quando ritorna da Genova verso il convento di Santa Margherita Ligure, prima di ferma all’ospedale di Rapallo – cerca di guardare il futuro con ottimismo:
"Con i colleghi medici ci sosteniamo a vicenda, stanno lavorando in situazioni difficili ma in questa situazione emerge una positività: il lato positivo di tutta questa tragedia è che c'è molta più solidarietà. Ci si ascolta di più, ci si aiuta di più. Quando si viene messi alla prova o ci si arrabbia o si diventa migliori".