Cronaca

Borzonasca, fatture false per riciclare soldi della 'Ndrangheta

Perquisizioni in Liguria, Emilia e Piemonte

Borzonasca, fatture false per riciclare soldi della 'Ndrangheta
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Un giro di fatture false da 10 milioni di euro emesse tra il 2016 e il 2019 col duplice obiettivo di frodare il fisco evadendo Iva e imposte e di riciclare denaro per conto della criminalità organizzata. È quanto scoperto dai carabinieri e dalla guardia di finanza di Reggio Emilia che hanno eseguito sei perquisizioni tra la provincia reggiana e quella di Parma e notificato avvisi di garanzia a 15 indagati, di cui 11 sono stati colpiti da un sequestro per oltre 2,5 milioni di euro.   Altre attività di indagine - coordinate dalla Procura di Reggio Emilia, diretta dal procuratore capo Gaetano Calogero Paci - sono in corso anche tra le province di Torino, Genova e Crotone.  L'operazione “Chrysalis” è scaturita da alcuni accertamenti nei confronti di una famiglia di Cutro, provincia di Crotone, ritenuta dagli investigatori contigua alla cosca emiliana di 'ndrangheta, già nota in altre inchieste precedenti su false fatture. I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle e del nucleo investigativo dei carabinieri hanno osservato un'impennata qualitativa del tenore di vita della famiglia, tra acquisti di un'abitazione di pregio e di auto di grossa cilindrata, sproporzionati rispetto alle dichiarazioni dei redditi.  I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di accertare la costituzione di società cosiddette “cartiere” (cinque quelle finite nel mirino dell'inchiesta, dislocate tra Reggio Emilia e Parma), intestate falsamente a soggetti prestanome ma di fatto gestite dalla famiglia. Le società ricevevano giornalmente numerosi bonifici che venivano prelevati in contanti in vari uffici postali, per essere poi restituiti a chi li aveva disposti. Gli inquirenti, a fini probatori per dimostrare il giro posta, hanno sequestrato denaro contante e saldo presente sul conto corrente di due società ritenute 'cartiere' per un totale di 69.926 euro.

Perquisizioni in Liguria, Emilia e Piemonte

Una delle principali cartiere usate per emettere false fatture per evadere il fisco e riciclare i soldi della 'ndrangheta era in provincia di Genova. In particolare, la società a responsabilità limitata semplice con sede a Borzonasca che commercia veicoli leggeri avrebbe emesso fatture false a 30 società reggiane. Nel solo 2019, hanno scoperto gli inquirenti, la società avrebbe emesso fatture per un milione e 700 mila euro. La cartiera era gestita da un prestanome ma sarebbe riconducibile alla famiglia di Cutro, provincia di Crotone. ritenuta dagli investigatori contigua al 'locale' emiliano di 'ndrangheta. Uno di loro vive a Genova.

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