Camion dei rifiuti in fiamme, indagano i Carabinieri
Non si esclude il possibile atto doloso: nei prossimi giorni una perizia tecnica approfondita
Sotto sequestro il camion dei rifiuti andato a fuoco all'alba di ieri a Borzonasca: non si escludono collegamenti con l'inchiesta sui rifiuti che sta scuotendo Chiavari.
Nei prossimi giorni perizia tecnica approfondita, anche Borzonasca aveva conferito i rifiuti a Bacezza
I Vigili del Fuoco, intervenuti verso le 6 del mattino di ieri, avevano trovato il mezzo della ditta di Luigi Cuneo - che si occupa del ritiro della differenziata a Borzonasca oltre che nei comuni della val Fontanabuona - ormai carbonizzato sulla provinciale 586. Parcheggiato vicino al domicilio di uno degli operatori, ha spiegato Cuneo sulle pagine del Secolo XIX, che lo aveva appena ritirato dopo che era stato dal meccanico per una ventina di giorni. Per problemi al quadro elettrico, che restava parzialmente acceso anche dopo lo spegnimento del veicolo: per questo, e perché i pompieri non hanno sinora identificato eventuali punti di innesco evidenti che possano far pensare all'atto doloso, l'ipotesi primaria è quella del cortocircuito.
Ma il Comune di Borzonasca ha per due anni conferito i rifiuti umidi nell'ex Cava di Bacezza a Chiavari, per altro senza formale autorizzazione. Ora vengono conferiti altrove, ma quella era la cava gestita dalla Costa Mauro SAS, al centro delle indagini per gli appalti sui rifiuti truccati a Chiavari, ma anche per le proroghe che il Comune di Chiavari ha dato all'attività del centro di smistamento proprio di Bacezza. Ecco perché i Carabinieri della compagnia di Sestri Levante hanno posto il mezzo sotto sequestro: nei prossimi giorni sarà sottoposto ad una perizia tecnica approfondita per escludere con certezza il dolo, che, all'interno dell'enorme polverone che il caso rifiuti sta scatenando nel chiavarese e non solo, è ipotesi da non poter scartare con leggerezza.