Cannabis legale, cosa ne pensano gli operatori del Levante?

Dai tabaccai chiavaresi all'erboristeria di Rapallo, passando per il growshop a Lavagna: fra chi ha scelto di venderla, e chi si rifiuta per ragioni etiche

Cannabis legale, cosa ne pensano gli operatori del Levante?
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Cannabis legale, "light", il Nuovo Levante ha chiesto, nelle scorse settimane, il parere di molte attività nel Levante: c'è chi sulla canapa legale ha creato un commercio dedicato, e chi la vende all'interno della propria attività più "tradizionale". Ma chi anche non la vede di buon occhio e preferisce non offrirla nei propri negozi.

Cannabis light, viaggio tra i tabaccai di Chiavari

Prodotti ad “uso tecnico” contenenti “cannabis light”, prevale l’incertezza tra i tabaccai nel territorio. Venderla o non venderla, questo è il dilemma di tanti esercenti del settore.

Davide Basso

«Le vendo perchè siamo dalla parte della legge». Davide Basso, della Tabaccheria Del Bon di via Vittorio Veneto ha deciso di mettere in vendita questi articoli: «Li abbiamo presi per curiosità e hanno avuto un successo clamoroso. Ovviamente sono in vendita come prodotti da collezione, per “uso tecnico” e/o “uso di ricerca”. Da gennaio a oggi, il numero di rappresentanti e dei negozianti che tengono cannabis light è quadruplicato». Se da una parte non essendoci una legge chiara se ne sconsiglia la vendita, dall’altra non se ne può vietare l’acquisto, essendo tutto a norma di legge: «Ad oggi, qualsiasi decisione che si prende è sbagliata. La vendiamo perché è un entrata in più e perché sono prodotti che possono trovare spazio in tabaccheria: se ci sono le sigarette può esserci anche la cannabis light». Costo medio di queste bustine o contenitori varia dai 12 euro per un grammo, tra i 29/35 euro per 3 gr. e 49 euro per 5 gr.

Bruno Noziglia

«Sono prodotti che non si possono inalare e che non sono ad uso alimentare» Ha deciso di non vendere questi prodotti Bruno Noziglia, titolare dell’omonimo bar tabaccheria di via Martiri della Liberazione: «Non c’è una legislazione precisa in merito anche se la libera vendita è lecita. Pare poi che senza principio attivo questa merce sia legalizzabile. Ma il fatto che sia prodotta ad uso tecnico o da collezione, sono frasi che vogliono dire tutto e niente. Frasi che non hanno senso: una persona compra un prodotto del genere e lo guarda solamente? E’ come comprare una penna e non usarla per scrivere». Noziglia, quindi, chiede, commercialmente parlando, che cosa si vuole fare: «Inutile che propongo alla clientela un prodotto di cui non ci sono informazioni commerciali circostanziali e di cui non posso dire ai miei clienti che uso possa farne».

«Non la vendiamo per scelta» Discorso analogo anche per Mario e Andrea Perazzo della Tabaccheria di corso Montevideo (nella foto in evidenza): «E’ una nostra scelta. Non la vendiamo sia perché non è chiara la regolamentazione che per scelta etica: ci sembra assurdo si combatta la vendita del tabacco, anche con la riproduzione delle immagini shock sui pacchetti di sigarette, per poi non essere chiari nella vendita di prodotti che possano far pensare all’acquisto di “pseudostupefacenti” o presunti tali. Se esistesse una logica, non dovrebbero essere in vendita tali prodotti».

Il Dottor Giorgio Cosseta: «La comprano anche i nostri ottantenni»

Lo studio erboristico del dottor Cosseta

«Sono stato tra i primi a vendere questi prodotti in cui credo fortemente». Il dottor Pier Giorgio Cosseta, è un conosciuto specialista in piante mediche nella centrale via Mameli di Rapallo, dove gestisce l’eboristeria di cui è titolare, e che, da qualche mese, vende anche questo tipo di prodotti. «La canapa è l’erba più maledetta della storia, ma non fa altro che portare benefici in termini salutistici oltre che ricreativi. E’ un’erba medicinale come le altre. Io sono favorevole alla sua liberalizzazione in tutte le erboristerie italiane». Cossetta conosce le “nebulose” della legge in vigore perché, nonostante nei prodotti compaia la dicitura “uso tecnico” o “uso collezionistico”, «è chi lo fruisce che decide come usarla; è la classica ipocrisia della legge italiana. Scrivere uso tecnico è mancanza di coraggio, vuol dire tutto e vuol dire nulla. Se una persona vuole fumarsela sono cavoli suoi: fa male come fa male fumare una sigaretta ma queste ultime causano il cancro ma sono legali, con i Monopoli di Stato che incassano denaro».

In vendita dal novembre 2017, la cannabis light può essere usata come salutistica: «Con la mancanza del principio psicotropo, questa può essere venduta e usata liberamente. Il riscontro della clientela è stato molto positivo sia come aspetto di curiosità che per l’uso salutistico. Piace». Comprata solo da maggiorenni, il target del consumatore è quasi perfettamente omogeneo: «Direi tutte le diverse fasce età, ottantenni compresi. Si va dalla persona affetta da tremore a chi gradisce una tisana rilassante». Tra i prodotti ad uso alimentare un posto di riguardo merita l’olio di semi di canapa: «Un olio ricchissimo di omega 3 molto più equilibrato in rapporto all’olio di pesce. Sicuramente un prodotto ad uso salutistico». Insomma, un erba come le altre che ha i suoi pregi e difetti: «Non si deve aver paura di questi prodotti: smettiamo di demonizzare la canapa e diamole il giusto rispetto dal tessile alla bioedilizia».

I gestori dell'unico Growshop del Levante Ligure, a Lavagna

Una di queste nuove realtà commerciali si trova a Lavagna, in corso Genova. Si chiama “Growme”, ed è l’unico growshop della riviera di levante. Lo stesso tipo di negozi, da Genova a La Spezia, conta altri 4 punti vendita, uno a Spezia e altri tre nella provincia genovese.

Ilaria Lessini e Diego Raggino

A gestire l’attività commerciale, i titolari Ilaria Lessini e Diego Raggino: «Nel nostro negozio vendiamo prodotti naturali, con una particolare attenzione alla canapa, in tutte le sue forme e lavorazioni, che comprendono oramai qualsiasi settore, alimentare, edile, tessile e di benessere – raccontano -. Da qualche mese a questa parte, a fare compagnia sui nostri scaffali a farine, dolci, bevande saponi e borse ha fatto la sua entrata la canapa light, a braccetto con il cbd (cannabidiolo). La cannabis light non è considerata un prodotto stupefacente per il suo irrisorio contenuto di thc, ma è ricercata per il cbd che ha all'interno, un cannabinoide dai riconosciuti effetti anti infiammatori e mio rilassanti». Anche nel classico canapificio il target di chi richiede questi prodotti è rappresentato da persone adulte di ogni fascia d’età: «Si tratta di un target adulto, che ricerca il benessere in modo naturale e non certo lo sballo. Piccoli stress quotidiani, tensioni muscolari e lievi disturbi del sonno possono essere alleviati con l'assunzione del cbd». Con un ampia richiesta di questi prodotti, parallelamente c’è una crescente e rigogliosa offerta: «Tutti i giorni riceviamo mail di produttori, anche regionali, e importatori, che ci offrono nuovi tipi e qualità di cannabis light, coltivata indoor, biologica e di ottima qualità. Tutta regolarmente acquistata con regolare fattura, Iva compresa».

Domanda d’obbligo: questo tipo di mercato è un fenomeno momentaneo? «Crediamo che questo della canapa possa essere un mercato con una crescita veramente esponenziale e che possa risollevare parte della nostra economia se supportata da un'adeguata legge che faccia chiarezza e che regolamenti, la filiera della canapa, partendo quindi dalla coltivazione, passando per la distribuzione, per arrivare infine alla vendita al dettaglio di questa pianta e dei suoi derivati attraverso negozi specializzati».

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