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Carige a Calvari, no alla chiusura

Si muove il tavolo dei sindaci coordinato da Trossarello

Carige a Calvari, no alla chiusura
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Chiusura filiale Carige di Calvari, si muove il tavolo dei sindaci. Tocca a Gabriele Trossarello ex primo cittadino di Moconesi e portavoce dei sindaci della Fontanabuona protestare a seguito della chiusura della filiale Carige di Calvari. Trossarello scrive pertanto a Giovanni Toti (Regione Liguria), Marco Bucci (Città Metropolitana di Genova), Pierluigi Vinai (Anci Liguria) e Serena Melai (Carige) per manifestare il disappunto degli amministratori locali, ma soprattutto della popolazione. Va da sé che la chiusura della filiale di Calvari non interessa soltanto i residenti di San Colombano, ma coinvolge tutti i Comuni limitrofi a cominciare da Coreglia, Orero, Favale e Lorsica dove non sono presenti altri istituti di  credito. La politica di Carige che prevede numerose chiusure di filiali in tutta Italia finisce per abbattersi anche sulla Fontanabuona. Lontani i tempi in cui l’opulenta Cassa di Risparmio di Genova e Imperia aveva persino una filiale stagionale a Lumarzo e faceva concorrenza al Banco di Chiavari e della Riviera Ligure, inoltre, attraverso la Fondazione, elargiva quattrini "a pioggia" a Comuni, parrocchie e comitati vari. Il periodo delle "vacche grasse” è finito, a questo bisogna aggiungere che sempre un maggior numero di persone esegue le operazioni bancarie "on line" e la spietata concorrenza di Poste Italiane. Detto questo ad essere penalizzati sono gli anziani poco avvezzi al computer ed abituati a rivolgersi allo sportello.

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