Carige, l’ennesima chiusura
Il rammarico del primo cittadino Adolfo Olcese e l’impegno dell’amministrazione comunale

Incredibile a dirsi, una delle località con il reddito medio pro capite più alto nel nostro Paese resta senza banca.
Una delle località con il reddito medio pro capite più alto resta senza banca
L’agenzia della Carige è da tempo insediata in piazza Ferdinando d’Amato, lungo la via Aurelia nei pressi del bivio per Pieve Alta, in un immobile ristrutturato proprio per ospitare un ufficio di questo tipo. Una storia che risale alla seconda metà del secolo scorso quando la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia era sbarcata a Pieve, in un piccolo vano lungo la via Aurelia che restava aperto solo due volte alla settimana. Il bancone e un solo dipendente. Poi la filiale è cresciuta conseguentemente il trasferimento nella bella sede di piazza d’Amato, dove i locali sono di proprietà dell’amministrazione comunale, e l'apertura giornaliera.
"I cittadini pievesi hanno sempre dimostrato affetto per la Banca Carige – spiega il sindaco Adolfo Olcese – e, anche durante i tempi bui che la stessa ha passato, non hanno mai fatto venire meno la loro vicinanza".
Evidentemente non la pensano così i vertici di Carige che hanno inserito la filiale pievese tra quelle che il 23 novembre prossimo cesseranno l’attività. La notizia appresa dal sindaco per telefono da un rappresentante di Carige e poi letta sui giornali ha sortito l’effetto di una lettera di licenziamento.
"L’amministrazione farà tutto il possibile affinché Carige riveda la sua decisione – conclude Olcese - fatto che appare però piuttosto difficile in quanto l’intervento di chiusura è parte di piano di ristrutturazione molto più ampio, come appunto illustrato dalle fonti di stampa: in caso la decisione sia confermata, cercheremo comunque di trovare alternative utili per i cittadini e per il nostro territorio".