Carlo Albini: a Recco «Un’altra vittima dello Stato»?
Ha lasciato sgomenti in tanti la morte di Carlo Albini, titolare del negozio “Pelletterie Renato”
«Carlo, 56 anni, piccolo esercente, un’altra vittima di questo maledetto Stato italiano». Un messaggio tanto conciso quanto duro, scritto da una donna che da poche ore ha perso il marito e affisso sulla saracinesca del loro negozio accanto a un altro cartello: «Chiuso per lutto».
Lutto ed esasperazione per la morte di Carlo Albini
A mettere nero su bianco questo grido di dolore è stata Albertina, moglie di Carlo Albini, titolare del negozio “Pelletterie Renato” scomparso la scorsa settimana all’età di 56 anni a causa di un malore improvviso. Quelle parole così sferzanti fanno trasparire la convinzione che il malore che ha stroncato la vita di Albini sia stato solo la punta di un iceberg fatto di preoccupazioni che da tempo tormentavano l’esercente: preoccupazioni legate agli oneri di natura economica con i quali aveva a che fare per poter andare avanti con la propria vita e con la conduzione di un’attività commerciale.
E c’è chi, su Facebook, ha ricordato il post condiviso dallo stesso Albini sul proprio profilo del sopracitato social network pochi giorni prima di morire e che testualmente recita così: «Un paese che ti chiede l’acconto per le imposte del prossimo anno senza sapere se tu lavorerai, è un paese di merda».
Albini, conosciuto con il soprannome “Il Barba”, era una persona molto nota nel comprensorio del Golfo Paradiso ma anche nel territorio del Tigullio: gestiva il suo negozio a Recco, risiedeva a Sori ed era consigliere della “Società Pescasportiva Fi.Ma. Chiavari”. I suoi funerali sono stati celebrati sabato 25 novembre presso la chiesa parrocchiale di Sori e la scorsa settimana la notizia del suo decesso ha gettato nello sconforto tutti quelli che lo hanno conosciuto e che ora porteranno per sempre nel proprio cuore il ricordo di tanti momenti vissuti insieme ma anche il dispiacere di aver dovuto salutare troppo presto un caro amico. Tante persone lo hanno ricordato come un uomo molto generoso nei confronti degli altri e sabato scorso gli hanno dato l’estremo saluto con semplici ma sentite parole: «Non ti dimenticheremo mai».