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Caso Nada Cella, consegnati gli esami sul Dna

L'inchiesta a un bivio: deciderà la procura in base ai risultati se archiviare o rinviare a giudizio

Caso Nada Cella, consegnati gli esami sul Dna
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Depositata dal genetista Emiliano Giardina la consulenza sui reperti ritrovati a casa di Annalucia Cecere, la donna accusata di aver ucciso la segretaria chiavarese nel maggio 1996 per gelosia.

Sui risultati dei test, che hanno coinvolto in particolare il motorino utilizzato allora dalla donna, non vi sono certezza, anche se traspare un certo pessimismo: "Abbiamo fatto tutto quello era possibile - si limita a dire il genetista Giardina all'Ansa - ed esaminato una mole enorme di reperti. E' stato un lavoro immane".

Ora dovrà decidere la procura, sulla base della relazione medico-legale, come proseguire, ovvero se chiedere l'archiviazione del caso o il rinvio a giudizio di Annalucia Cecere sulla quale si sono concentrate le indagini due anni fa dopo la riapertura del caso.

La donna accusata dell'omicidio dalla criminologa Antonella Delfino Pesce oggi ha 54 anni e da tempo si è trasferita in provincia di Cuneo.

Dopo la riapertura, il sostituto procuratore Gabriella Dotto, insieme agli investigatori della squadra mobile, ha interrogato diverse persone che all'epoca potevano sapere e riascoltato vecchie registrazioni. Oltre alla Cecere, con la riapertura del caso, erano stati indagati anche Soracco e sua madre per false dichiarazioni al pubblico ministero. Adesso in procura si susseguiranno una serie di riunioni per capire se gli elementi raccolti, anche in base alla riforma Cartabia, siano sufficienti per sostenere un processo.

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