Saranno i reperti ritrovati sul luogo del delitto, capelli, peli, tracce di sangue sui vestiti e sulla poltrona della scrivania, a riaprire il caso Nada Cella per giungere forse, finalmente, a una verità: è quanto dovrà fare il genetista Emiliano Giardina, che sta analizzando questi reperti per provare a estrarre un Dna utile per dare una svolta al giallo.
Risultati in 90 giorni
“Si fa tutto quello che è possibile fare – ha affermato Giardina dopo aver ricevuto l’incarico dalla procura – usando la massima declinazione scientifica possibile e speriamo di ottenere dei risultati. Le tecnologie di oggi aumentano le possibilità delle investigazioni. Si può analizzare tutto. Non è detto che poi basterà. Il genetista determina una presenza non una responsabilità. La presenza può divenire una responsabilità. Tecnicamente sono tutti uguali. Sono un braccio armato e basta. Potremmo trovare qualcuno o nessuno. Se troviamo qualcuno poi gli investigatori dovranno capire perché era lì”.
Il genetista dovrà consegnare i risultati tra 90 giorni.