Caso Nada Cella, la Corte d’appello decide se portare gli indagati a processo
I giudici decideranno se processare l’indagata Annalucia Cecere e altre due persone per favoreggiamento
Dopo quasi trent’anni, potrebbe essere l’ultima occasione per ottenere giustizia nel caso di Nada Cella, la segretaria ventiquattrenne uccisa a Chiavari nello studio del commercialista Marco Soracco il 6 maggio 1996. Mercoledì 20 novembre, i giudici della Corte d’Appello decideranno se rinviare a giudizio Annalucia Cecere, sospettata del delitto, insieme a Soracco e alla madre, Marisa Bacchioni, accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni al pubblico ministero.
La decisione a sorpresa del Gip
Il primo marzo scorso, la gip Angela Maria Nutini aveva stabilito il non luogo a procedere, ritenendo insufficienti le prove raccolte nella nuova indagine condotta dalla squadra mobile di Genova. Subito dopo, la procura ha presentato ricorso, chiedendo una nuova valutazione del caso.
L’intervento della criminologa e la riapertura del caso
Il “cold case” era stato riaperto tre anni fa grazie alla criminologa Antonella Delfino Pesce, che aveva scoperto l’esistenza di bottoni simili a quelli rinvenuti sulla scena del crimine a casa di Cecere. Tuttavia, questi dettagli non furono mai comunicati alla polizia a causa di direttive dell’allora magistrato, Filippo Gebbia, che impedì la condivisione delle informazioni tra carabinieri e polizia.
A rafforzare le accuse contro Cecere, tre testimoni oculari avevano affermato di averla vista uscire dal palazzo in cui si verificò l’omicidio. Cecere, dal canto suo, si è dichiarata innocente, sostenendo di essere impegnata nelle pulizie presso uno studio dentistico a Santa Margherita Ligure quel giorno. Tuttavia, il medico non conferma tale ricordo, e sembra che nessuno avesse mai verificato l’alibi all’epoca.
Inoltre, un vecchio articolo di giornale contrasterebbe con l’alibi di Cecere: secondo gli inquirenti, infatti, l’allora legale della donna aveva dichiarato che la sua assistita si trovava nei pressi del palazzo per caso, smentendo di fatto la versione di Cecere alla riapertura del caso.
L’ultima possibilità per fare luce
Se la Corte d’Appello confermerà la decisione di primo grado, l’omicidio di Nada Cella potrebbe rimanere senza un colpevole. Per la famiglia e i sostenitori della giustizia rimarrebbe solo il ricorso in Cassazione, ma con due pronunciamenti negativi alle spalle, le possibilità di successo sembrano ridotte.