delitto irrisolto

Caso Nada Cella, spunta la vicina super testimone

Occhi puntati su un posacenere in onice proveniente da via Marsala: potrebbe essere l'arma del delitto

Caso Nada Cella, spunta la vicina super testimone
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Un nuovo capitolo nella vicenda processuale legata all'omicidio della segretaria chiavarese Nada Cella potrebbe essere rappresentato da una super testimone, amica e confidente di Anna Lucia Cecere, che era stata ascoltata dopo l'omicidio dai Carabinieri di Sestri Levante.

Negoziante a Sestri

La donna infatti gestiva insieme al marito un negozio proprio a Sestri: agli agenti aveva riferito che nelle sue confidenze la Cecere aveva più volte parlato dell'antipatia nei confronti della Cella e del suo ruolo al fianco del commercialista Marco Soracco.

"Viene dai monti per portare via il lavoro alle ragazze di Chiavari" le avrebbe detto la Cecere, che aveva confessato di essersi innamorata di Soracco e di voler fare di tutto pur di attirare la sua attenzione, fino al punto di aspettarlo all'uscita dalla messa e di farsi prestare abiti per apparire più attraente.

"Viene dai monti per portare via il lavoro alle ragazze di Chiavari"

La testimonianza della vicina di Anna Lucia Cecere è emersa grazie al lavoro della criminologa Antonella Pesce Delfino, a cui si deve la riapertura del caso. Le analisi effettuate dal genetista Emiliano Giardina su alcuni reperti, come il motorino di Cecere, non hanno però dato gli esiti sperati: si indaga su nuovi reperti, come un posacenere in onice consegnato di recente da Soracco agli inquirenti, che potrebbe essere stato l'arma del delitto.

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