La vicenda

Caso Repetto, il procuratore generale: «Roberta è stata resa schiava»

La sentenza del processo di appello attesa per il prossimo 21 febbraio

Caso Repetto, il procuratore generale: «Roberta è stata resa schiava»
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Nuova tappa oggi, martedì 9 gennaio, sulla vicenda della morte di Roberta Repetto con l’udienza del processo di appello.

Gli aggiornamenti con il comunicato stampa diffuso da Rita Repetto, sorella di Roberta.

Il comunicato

«Nel corso dell’udienza odierna il procuratore generale ha esplicitato alla Corte che Roberta è stata resa schiava, nonostante fosse persona talentuosa, che lavorava e aveva una sua vita ricca di interessi ma tutto ciò non è incompatibile con profili di fragilità. Roberta si è affidata a Paolo Bendinelli, che le ha promesso di liberarla dalla schiavitù di non essere adeguata. Ha sottolineato inoltre come il paragone con la sentenza Vannini sia stato fatto per contestualizzare correttamente la posizione di protezione rispetto alla posizione di garanzia. Ha infine ricordato come il dottor Oneda abbia commesso un fatto gravissimo,di una gravità inaudita: ha asportato, senza effettuare alcun esame istologico, un melanoma, che non poteva non aver riconosciuto. La sentenza è prevista per il prossimo 21 febbraio e io resto in attesa di vera giustizia».

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