Cesap e Favis

Caso Roberta Repetto, "Necessarie misure urgenti contro la diffusione di pseudo-terapie"

Mentre sono in corso Ipotesi di reato di omicidio in concorso a carico dei tre responsabili del Centro olistico Anidra, le due associazioni fanno un appello

Caso Roberta Repetto, "Necessarie misure urgenti contro la diffusione di pseudo-terapie"
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Il Centro Studi sugli Abusi Psicologici (CeSAP) e l’Associazione dei familiari delle vittime delle sette (FAVIS), commentano la chiusura delle indagini relative al caso di Roberta Repetto, conclusesi con l’ipotesi di reato di omicidio in concorso a carico dei tre responsabili del Centro olistico Anidra: il medico chirurgo bresciano Paolo Oneda, la psicologa Paola Dora e il fondatore e maestro spirituale della struttura Paolo Vincenzo Bendinelli.

L'appello di Cesap e Favis

Le due associazioni ancora una volta si rivolgono agli organi di competenza chiedendo l’urgente adozione di misure contro la diffusione di credenze e pratiche pseudoscientifiche e soprattutto il rispetto dei codici deontologici per gli iscritti nei diversi ordini professionali.

“Sempre più spesso assistiamo alla presenza di psicologi all'interno di alcune realtà controverse. In questi giorni, ad es., la Procura di Genova ha disposto la chiusura delle indagini preliminari relative al caso del Centro olistico Anidra, dove una psicologa, vicepresidente della struttura per il benessere, Paola Dora, è stata accusata di omicidio in concorso con il presidente e guru P. V. Bendinelli e con il chirurgo Paolo Oneda, responsabili secondo la Procura genovese della morte della 40enne Roberta Repetto.

Il 26 aprile si discuterà inoltre del rinvio a giudizio di 28 affiliati ad un'altra realtà controversa definita La setta delle Bestie di Novara, in cui la presenza di tre psicologhe è stata determinante, secondo quanto emerso, per cooptare nell’organizzazione ragazze di ogni età. E non sono purtroppo gli unici esempi", è il commento della psicologa Lorita Tinelli, presidente del Cesap.

"Queste vicende destano ulteriore preoccupazione tenuto conto del fatto che l’adesione al codice deontologico, con l'iscrizione all'ordine, deve costituire un imprimatur verso l'adesione del professionista a metodi riconosciuti leciti dalla scienza e non certo il contrario. Le nostre associazioni, Cesap e Favis, da tempo evidenziano questa discrepanza in chi, con il proprio titolo e ruolo, avalla, se non promuove e sostiene attivamente, soggetti e pratiche che abusano dell'utenza. Per questo motivo si ritiene fondamentale e imprescindibile l'intervento attento e puntuale degli ordini professionali regionali nonché di quello nazionale; a tal fine proporremo, quanto prima, protocolli d’intesa con l'Ordine Pugliese, mettendo a disposizione il nostro background in questo settore specifico e confidando di poter allargare il progetto con gli altri ordini.

Due casi fanno ben sperare in una nuova presa di coscienza contro l’irrazionale: nel primo, l’approvazione degli emendamenti che impediscono l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica che, come noto, è basata su teorie mutuate dall’esoterismo steineriano; nel secondo, la recente sentenza di Cassazione (N. 5117) che ha confermato la condanna di omicidio in concorso nei confronti di una dottoressa che aveva condiviso la scelta del medico curante, di intervenire con l’omeopatia sulla paziente affetta da melanoma.

Cesap e Favis non abbassano la guardia e proseguono nel loro impegno di sensibilizzazione verso il metodo scientifico. Seguendo le varie fasi dell’indagine del caso Anidra, hanno sollecitato più volte, unitamente, i diversi ordini professionali, in particolare quello dei Medici e degli Psicologi e il Ministero della Sanità a una netta presa di posizione contro la diffusione di pseudo-cure, pseudo-terapie e di qualsivoglia trattamento privo di evidenza scientifica. Ad oggi, non si è però registrata la risposta sperata".

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