Castiglione si mobilita per salvare la vendemmia

Burian ha messo in ginocchio il raccolto della valle

Castiglione si mobilita per salvare la vendemmia
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Un intero paese in campo per «salvare» la vendemmia. Da un paio d’anni l’agriturismo «Il Castagneto», azienda agricola tutta al femminile che quest’anno festeggia ben undici anni di attività, ha recuperato i vigneti alle pendici della frazione di San Pietro di Frascati, producendo due vini naturali a tiratura limitatissima: il bianco «San Pè» e il «Rosso Castagneto». Quest’anno «Burian» ha messo a dura prova la vallata, e la raccolta dell’uva si prospettava difficile, ma grazie alla collaborazione di alcune famiglie la vendemmia 2018 è salva. «Non avremo il nostro vino rosso, ma grazie alla generosità dei miei vicini, che mi hanno ceduto le loro uve, presto avremo una nuova tiratura di “San Pè” – spiega Natalia Mazzoli – . Questo vino autoctono è frutto del recupero di un vigneto che ha circa un secolo di vita, è sopravvissuto a cent’anni di gelate, caldo, sbalzi di temperatura. Da quando abbiamo iniziato il recupero di queste piante di vite il paese si è sentito giustamente coinvolto e valorizzato: quest’anno abbiamo anche aiutato le persone più anziane a vendemmiare». Non è l’unica buona notizia: è di questi giorni l’importante riconoscimento pervenuto da Slow Food a questa piccola azienda a conduzione familiare, che da anni fa della stagionalità e dell’uso di prodotti naturali a «km zero» la propria «raison d'etre».

«Siamo per la prima volta presenti nella guida Slow Food delle Osterie d'Italia edizione 2019. Crediamo sia stato premiato il nostro impegno sul territorio, nella valorizzazione della Val Petronio anche tramite la produzione di vino e olio assolutamente non trattati, e la continuità nell’uso di prodotti locali e stagionali – spiega Mazzoli – . La sorpresa più grande è stata l’assegnazione del simbolo della "bottiglia", a riconoscimento del nostro testardo impegno sui vini naturali, parte di un discorso che abbraccia sia l'orto che il vino». Quest’anno il timone dell’azienda passa alla «filosofa contadina» Irene Conti, 31 anni, figlia maggiore della titolare, laureata in filosofia: tra i primi impegni ci sarà quello di impiantare altre vigne e incrementarne la produzione.