Centro allagato per mezz'ora di pioggia, la politica si interroga sui possibili rimedi

Le reti bianche non sono più in grado di sopportare precipitazioni improvvise di così forte entità

Centro allagato per mezz'ora di pioggia, la politica si interroga sui possibili rimedi
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Il nubifragio dello scorso week end ha, seppur brevemente, messo in ginocchio il centro della città. È passata una settimana e nel frattempo, come anche altrove, la politica ha preso ad interrogarsi su quali rimedi - o misure preventive - si possano trovare per far fronte a future emergenze meteo.

La pioggia della scorsa settimana ha messo Rapallo in grave difficoltà, centro allagato

È bastata mezz’ora di pioggia, la scorsa settimana, per gettare nel caos il centro a Rapallo dove, sabato 9 settembre, nella sera, negozianti e ristoratori si sono dovuti armare di secchi e stracci per contenere l’acqua che affluiva all’interno degli esercizi.

L’attesa precipitazione che aveva portato i tecnici di Arpal a diramare lo stato di allerta arancione sul bacino del Tigullio, si era manifestata intorno alle 19:15. 30 millimetri di acqua abbattutisi su Rapallo in meno di 30 minuti anche se diverse centraline private hanno registrato valori superiori ai 55 millimetri. «La manutenzione era stata fatta - ha assicurato il sindaco Carlo Bagnasco ricordando l’investimento di 100 mila euro per la pulizia dei tombini avviata nei giorni precedenti - Ma evidentemente l’intervento non è stato sufficiente. Da anni ci confrontiamo con i tecnici e siamo pronti anche ad investire ingenti risorse, ma ancora c’è un grosso punto interrogativo sulle soluzioni tecniche applicabili».

Fabio Mustorgi

«È evidente che la cura del territorio e la massima attenzione alla pulizia dei tombini, delle condotte e soprattutto dei corsi d’acqua anche minori è fondamentale. Esistono evidenti situazioni di carenza nella rete di canalizzazione delle acque bianche che si deve progressivamente aggiornare tenendo conto del cambiamento climatico e quindi della quantità d’acqua da assorbire in caso di piogge» ha poi evidenziato Fabio Mustorgi, presidente della Croce Bianca che organizzerà alcuni incontri per illustrare alla popolazione il corretto comportamento da tenere in allerta e soprattutto in caso di evento in atto.

«Cosa sarebbe accaduto se la pioggia caduta su Livorno fosse invece caduta nel Tigullio?»

Sul fronte politico, l’ex sindaco Giorgio Costa invoca un progetto che miri alla soluzione del problema nel suo insieme e interroga la giunta sugli interventi che intenda compiere in tal direzione. Del medesimo parere l’ex consigliere Luigi Reggioni, oggi presidente dell’associazione “Per Rapallo” secondo cui «le amministrazioni che si sono succedute negli anni, per motivi dovuti alle scarse risorse finanziarie, hanno finanziato ed effettuato interventi di manutenzione solo in casi urgenti e o inderogabili» con il risultato di caditoie totalmente o parzialmente intasate e importanti quantità di sabbia nei canali di raccolta acque piovane. «La mia breve esperienza in qualità di Consigliere, mi porta a dire che le reti hanno carenze di tipo strutturale e o dimensionale», criticità che oggi, con le risorse economiche disponibili, potrebbero essere almeno in parte risolte.

Giorgio Costa
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Giorgio Costa

Luigi Reggioni
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Luigi Reggioni

Mauro Mele
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Mauro Mele

«Cosa sarebbe accaduto se la pioggia caduta su Livorno fosse invece caduta (dove era previsto) nel Tigullio? - domanda Mauro Mele - Non dobbiamo banalizzare il problema e ridurre tutto alla pulizia degli alvei e soprattutto degli argini, farla e farla bene è assolutamente necessario ma non è sufficiente a mitigare il rischio di esondazione anche di piccoli alvei quasi sempre tombinati». Da qui la richiesta di incaricare un professionista esterno per uno studio esaustivo su tutti i rivi valutando intensità di pioggia estreme e non solo ordinarie. E ancora, stilare una sorta di Piano di Bacino locale, adeguare la rete di raccolta delle acque grigie e bianche, installare sistemi automatici di avviso per cui una sirena allerti la popolazione quando l’acqua raggiunge una certa altezza o velocità.

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