Il progetto

Chilometro zero e salutare: nasce “Alveare del sole – Leivi Chiavari”

"L’idea è nata perché da tre anni sto recuperando un uliveto e mi sono reso conto che manca una filiera organizzata"

Chilometro zero e salutare: nasce “Alveare del sole  – Leivi Chiavari”
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“Alveare del sole  – Leivi Chiavari” è il nome dell’iniziativa che sta prendendo il via da Alessio Casaretto e  che fa parte della rete nata a livello europeo (“Alveare che dice sì”), che coivolge circa un milione di persone in tutta Europa e si appoggia a comunità locali: obiettivo far incontrare i produttori della zona con i consumatori.

Il progetto

"L’idea è nata perché da tre anni sto recuperando un uliveto e parallelamente mi sono reso conto che manca una filiera organizzata nel settore, aspetto che fa la differenza tra la Liguria di Ponente che, con appezzamenti più estesi e una realtà più organizzata, riesce a fare impresa, e quella di Levante. Il mio obiettivo è creare un gruppo sia di produttori che di consumatori", spiega Casaretto.

Un luogo virtuale e fisico di incontro tra domanda e offerta locale.

"Ho stabilito i criteri guida secondo i quali sceglierò le realtà da coinvolgere – aggiunge – : qualità del prodotto, serietà del produttore che verificherò personalmente, filiera corta senza passaggi intermedi, sede dell’azienda (compatibilmente con le produzioni) il più possibile vicina a Leivi e Chiavari, attenzione agli imballaggi riducendo quelli non riciclabili e certificazioni".

Un progetto che è subito piaciuto come dimostrano le tante adesioni pervenute al fondatore in poche ore: sono infatti 260 le persone che hanno mostrato il loro interesse in soli 3 giorni:

"Numero che dimostra ancora una volta che l’attenzione verso queste tematiche è altissima – sottolinea – . Ora devo portare avanti la scelta dei produttori ( che saranno circa uno/due per settore) per fare in modo che la rete vada avanti e non si sgonfi dopo l’entusiasmo iniziale".

Tra le tipologie di alimenti: ortofrutta, formaggi, pane, uova, carne, olio, miele e confetture, poi si potrà aprire ad altri ambiti del settore alimentare come ad esempio la birra. La vendita avverrà online secondo uno schema ben preciso: ogni venditore dovrà essere abilitato, i prodotti saranno visibili sul sito con prezzo e foto, cinque i giorni per procedere con la spesa e l’acquisto online tramite pagamento elettronico, l’alveare infine sarà  un posto fisico dove, una volta alla settimana, i produttori porteranno i beni che dovranno solo essere ritirati.

"Obiettivo partire al più presto, le persone iscritte verranno avvisate tramite la mail e aggiornate sul lavoro di selezione dei produttori" conclude Casaretto.

Anche in un momento storicamente particolare come questo l’Alveare è una metodologia di acquisto fattibile e consapevole.

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