Chiusura di parrucchieri e centri estetici non è sul tavolo del Governo. Rischiano palestre e piscine
Atteso nelle prossime ore un nuovo dpcm: è però rimpallo fra Regioni e Governo, ora nessuno vuole accollarsi la responsabilità impopolare di essere colui che applica chiusure e coprifuoco rigidi

Non chiuderanno negozi di parrucchiere e centri estetici. La misura non è sul tavolo della discussione in vista del nuovo dpcm con le norme anti contagio. Una valutazione è invece in corso sullo stop alle palestre e alle piscine e più in generale sugli sport di contatto dilettantistici. Sullo sport, viene spiegato, arriverà una nuova stretta ma è ancora aperto un ventaglio di ipotesi che verranno soppesate nelle prossime ore.
Si decide anche sul coprifuoco
Nel decreto dovrebbero entrare le nuove regole per lo smart working nella pubblica amministrazione, dove si presume la quota minima del 75% di lavoro in remoto sia resa obbligatoria, mentre nel settore aziendale privato ci si limiterebbe ad una meno vincolante "forte raccomandazione". Si discute anche dell’ipotesi di coprifuoco notturno, di chiusura anticipata dei locali, di ingresso scaglionato alle superiori.
In particolare è però ancora tutta sul tavolo la metodologia con la quale le restrizioni potrebbero essere applicate: è infatti rimpallo fra Regioni e Governo, con nessuno dei due fronti che pare volersi prendere l'impopolare responsabilità di applicarle. Dal Governo si spinge perché a decidere dove chiudere siano le Regioni, a macchia di leopardo sul territorio nelle singole zone più critiche, quali sarebbero sicuramente Genova, Milano, Roma. Era ciò che del resto chiedevano le Regioni - e la Liguria stessa attraverso Toti - sino solo a pochi giorni fa. Ma ora il vento è cambiato, si è ben compreso che i provvedimenti restrittivi non potranno essere all'acqua di rose, e le Regioni stesse (di tutti i colori politici, invero, compresi quelli filogovernativi) ora premono perché al contrario la palla sia in mano al Governo centrale: che però è improbabile, se non impossibile tecnicamente, che possa dichiarare misure diversificate sul territorio. In questo caso si andrebbe più verosimilmente incontro a coprifuoco e misure restrittive generalizzate su tutto il territorio nazionale.