L'addio

«Ciao Tonia, mamma coraggio dell'Anffas»

I funerali ieri, venerdì 31 maggio, a Recco, nella chiesa di San Giovanni Battista

«Ciao Tonia, mamma coraggio dell'Anffas»
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Grandissima partecipazione e commozione a Recco ieri, venerdì 31 maggio, per l' ultimo saluto a Tonia Leanza (più nota con il cognome del caro marito, Formicola) nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista da parte di familiari, amici e rappresentanti dell'amministrazione comunale, del passato e del presente.

Tonia Leanza

L’ultimo saluto a Tonia Leanza, "mamma coraggio dell'Anffas"

«Madre guerriera ed infaticabile, moglie premurosa, nonna accogliente, amica affettuosa e fedele, di un’allegria contagiosa: sempre col sorriso sulle labbra e pronta a regalare parola incoraggianti. Quanto amore era racchiuso in quella sua frase “Prendiamo un caffè insieme, offro io!” Quanto affetto per i due figli, il marito, le nipoti!. Quanta forza e determinazione nelle sue azioni!»

Queste le parole per ricordarla pronunciate da chi la conosceva bene.

Giandario Storace, presidente Anffas Villa Gimelli di Rapallo, ha reso omaggio alla sua figura durante la celebrazione funebre: l'ha descritta come mamma coraggio dell'Anffas - con le tante altre mamme presenti in chiesa - con un cuore enorme ed una spinta particolare, prospettica, perché precorritrice nell'affermazione dei diritti delle persone con disabilità. La spingeva la determinazione per fare vivere al figlio Luca una vita piena, secondo le sue possibilità.

Luca infatti comunica poco ma nuota da campione!

E ciò che Tonia e la sua famiglia desideravano per Luca, lo desideravano per tutti gli amici di Recco. È stata cofondatrice del gruppo di auto mutuo aiuto disabili per i familiari di Recco; grande promotrice dell'associazione sportiva dei disabili del Golfo Paradiso (ASH Olimpia). Da sempre socia dell' Anffas, la “seconda famiglia”, che attualmente ha accolto Luca, in un progetto del “Dopo di noi”.

«Siamo certi che il motore di tanta forza fosse l'amore per la sua famiglia ma soprattutto la sua enorme fede nella vita - continuano a sottolineare le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla -. Durante la celebrazione funebre, il sacerdote, nell'omelia, ci ha fatto cogliere questo legame inscindibile con il suo Creatore grazie alla Lettera ai Romani di San Paolo - niente di più aderente alla vita di fede di Tonia! - “Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso; perché se noi viviamo, viviamo per Il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore” ( Rm 7, 7-8). La motivazione e la forza che Tonia prendeva dalla Fede la riversava nell'impegno per Luca, ma anche per tutti, su chiunque. È stata anche evidenziata la sua propensione a farsi aiutare: dopo la morte del marito, una cara nipote sosteneva la famiglia. Tanta riconoscenza ma anche un’importante richiesta di professionalità per tutti quelli che si sono avvicendati, a vario titolo, nel sostenere Luca: i servizi sociali, l'amministrazione pubblica, i curanti, gli educatori. Per rispondere al celebrante che chiedeva quale eredità ci lascia Tonia? Tra le cose che Tonia ci lascia come eredità ci sono certamente: impegno e amore! Grazie Tonia! Non ti dimenticheremo!».

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