Sori

Claudio Castagnola per la Ghirotti

Supera i 200.000 euro il lascito testamentario destinato all’associazione che si occupa di malati

Claudio Castagnola per la Ghirotti
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Generosa donazione di un sorese alla ‘Gigi Ghirotti’. Supera i 200.000 euro il lascito testamentario che Claudio Castagnola, volto noto e amatissimo del borgo, ha stabilito per l’associazione genovese che si occupa dei malati terminali.

Solidarietà

Mancato improvvisamente a causa di un infarto nel 2014, l’uomo, abilissimo calciatore, classe ‘57, si è spento prima della sua mamma Piera Olcese, così dopo la morte della donna, pochi mesi fa, ecco che la volontà del figlio si concretizza. Dell’importante dono si ha notizia proprio in questi giorni, in cui si svolge, per la prima volta in forma ridotta, la manifestazione ‘SoriPiùSolidale’, con la quale la cittadina da ben 17 anni si stringe attorno alla Ghirotti, dimostrando sempre solidarietà, con quasi una settimana di eventi, tra musica, cultura e gastronomia.

"Claudio era un maestro dal cuore grande – lo ricorda Carlo Casaleggio - soprannominato ‘Maselli’, e ‘genoanissimo’ come me. Era un gran giocatore, terzino, un vero mastino, un ‘cagnaccio’ in campo, ma con un cuore grande nella vita. E ce lo ha dimostrato con questo gesto".

Piero Castagnola dichiara:

"Di Claudio, oltre che mio cugino, un'amico, un compagno di calcio, un collega di lavoro, ne posso solo che parlarne bene. Persona solare, brillante, simpatica, trascinatore in compagnia nelle tante serate passate assieme. Persona generosa, non esitava ad aiutare persone, amici in difficoltà. Nonostante i continui battibecchi, adorava la sua mamma e purtroppo ci ha lasciato prematuramente. Ci sarebbero ancora tante cose da dire".

Cosi Mirko Pagano:

“Claudio: un amico, uno di quelli veri. Ho avuto la fortuna di conoscerlo bene, perché coetanei e in tutti i momenti della nostra vita si è dimostrato sempre leale, corretto e sempre disponibile nei confronti di tutti. Caro Claudio anche adesso non finisci di stupirmi. Grazie”.

"Claudio è stato uomo di sinistra, di riferimento per Sori, - lo ricorda Paolo Mezzano - e colonna portante del ‘Sori calcio’, per anni col suo magico sinistro. Ha calcato Rio Cortino sin da quando li allenavo, in mezzo ai sassi e alle montagnole di terreno di risulta. Ogni tanto anche questo paese produce gente generosa e non solo ‘gambe da raddrizzare’".

Toccante anche il ricordo di Giovanni Mezzano:

"Che dire di Claudio, o di ‘Maselli’ o di ‘Testin’, come spesso veniva chiamato: era un amico, uno di quegli amici che puoi non vedere per anni, ma che quando incontri capisci che il filo dei ricordi ti lega per sempre: dalle messe estive alle 7 del mattino, in veste di chierichetti, alle infinite partite invernali sulla spiaggia, con i maglioni come pali delle porte, dalle gite in montagna on valle Stura, ai tanti campionati di calcio fatti insieme nel Sori, dove le sue punizioni spesso erano una sentenza, dalle tante discussioni sul Genoa, alle nostre conversazioni, ormai adulti, su quello che ci aveva dato la vita. Era semplicemente questo: un Amico".