Collusioni e gite in barca: tre funzionari del Comune di Chiavari denunciati per appalti truccati sui rifiuti
Avevano truccato le gare d'appalto e fatto lievitare i costi: che ora i cittadini pagano nella Tari
Emesso dalla Procura della Repubblica di Genova l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di tre dipendenti del Comune di Chiavari e di quattro imprenditori del settore dello smaltimento dei rifiuti a seguito di una indagine della Guardia di Finanza di Chiavari.
Aggiornamento - gli indagati
Sono emersi nelle ultime ore i nomi dei dipendenti comunali e di alcuni degli imprenditori coinvolti, a vario titolo, nelle indagini della Guardia di Finanza.
I tre funzionari pubblici sono l'ingegner Fulvio Figone, all'epoca dei fatti contestati dirigente del settore di ripartizione politiche per la vivibilità cittadina ed ora passato all'ufficio lavori pubblici, il dottor Roberto Picasso e il geometra Mirko Cartero ora impiegati presso l'ufficio nettezza urbana.
Dei quattro imprenditori indagati sono al momento noti due nomi: Mauro Costa, attuale responsabile tecnico della ex cava di Bacezza ed all'epoca dei fatti legale rappresentante dell'impresa Costa Mauro e la figlia, Silvia Costa, rappresentante attuale della stessa società. Ai due Costa si aggiungono il rappresentante legale della ditta Maserati di Piacenza e quello della Ma.Ris., la società che a Chiavari si occupa del servizio di raccolta differenziata.
Gare aggirate, fatture gonfiate: ne pagano le conseguenze le tasche dei cittadini
L’indagine ha analizzato le modalità di affidamento dei lavori di smaltimento delle alghe depositatesi sulla spiaggia adiacente il porto turistico di Chiavari nel 2014. Da questa è emerso che un Funzionario ed un Istruttore Tecnico dell’Ufficio Lavori Pubblici di Chiavari, in concorso con il loro Dirigente responsabile, avrebbero dolosamente sottostimato, senza alcuna perizia, la quantità di materiale da asportare, di quasi il 1000% (dichiarando 250 tonnellate anziché 2.128,28 tonnellate), al fine di aggirare l’obbligo di indizione di una gara di appalto e consentire l’affidamento diretto dei lavori ad un’impresa dello spezzino, che all’epoca gestiva già la raccolta dei rifiuti urbani.
Al termine del servizio, per il quale era stato previsto uno stanziamento di € 40.000, l’impresa aveva presentato al Comune una fattura di oltre € 360.000, la quale è tuttora oggetto di contenzioso, ma ha già inciso sul calcolo della Tari per l’anno 2015, finendo per ricadere sulle tasche dei cittadini chiavaresi. Inoltre, diversamente da quanto indicato nel preventivo consegnato al Comune, l’impresa non ha trattato i rifiuti presso il proprio centro, ma si è avvalsa di altre imprese di trasporto e di 5 centri di conferimento, i quali hanno praticato nei suoi confronti prezzi notevolmente inferiori rispetto a quelli fatturati al Comune di Chiavari.
I finanzieri hanno anche rilevato che, nel corso delle indagini, l’imprenditore si è avvalso della compiacenza di un’altra società del settore per produrre falsi preventivi retrodatati, al fine di attestare fraudolentemente lo svolgimento di una ricerca di mercato antecedente all’affidamento dei lavori.
La Procura ha pertanto contestato ai funzionari comunali e all’imprenditore di La Spezia i reati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica e materiale e truffa aggravata ai danni del Comune di Chiavari e, ad un imprenditore che gestisce un centro di raccolta rifiuti a Piacenza, il reato di favoreggiamento personale. Nel corso delle indagini, sono stati esaminati anche i bandi di gara e le procedure di affidamento dei servizi di raccolta differenziata dei rifiuti del Comune di Chiavari degli ultimi anni.
Collusioni, cene ed escursioni in barca per corrompere i funzionari
Nei rapporti tra appaltatori e dipendenti comunali sono state riscontrate collusioni, promesse e mezzi fraudolenti per manovrare le aggiudicazioni, tra le quali anche cene ed escursioni in barca offerte da uno degli imprenditori indagati. In un caso, uno degli imprenditori, già condannato per corruzione nei confronti di un ex funzionario della Provincia di Massa, ha contattato preventivamente un funzionario comunale ed i rappresentanti legali di alcune aziende invitate ad una procedura di aggiudicazione, al fine di assicurarsi la mancata partecipazione degli altri concorrenti ed ottenere così l’affidamento per la società della propria figlia.
Il reato di turbata libertà degli incanti è stato contestato anche in relazione al bando di gara per l’appalto, del valore di oltre 8 milioni di euro, per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, tuttora in corso. Infatti, rilevanti difformità tra il bando e il disciplinare di gara hanno consentito alle due imprese, che attualmente svolgono tale servizio a Chiavari, di partecipare e aggiudicarsi l’appalto seppur in assenza dei requisiti previsti. In attesa di ulteriori sviluppi della vicenda penale, la Guardia di Finanza invierà anche una segnalazione alla Corte dei Conti e all’ANAC, la quale potrà anche valutare di proporre la sostituzione dei rappresentanti legali delle società, o anche la gestione straordinaria delle imprese appaltatrici fino al termine del periodo di esecuzione del contratto in corso.