Consorzio Rio Marsiglia, Bisso inguaia i sindaci

Saranno ascoltate come persone informate sui fatti

Consorzio Rio Marsiglia, Bisso inguaia i sindaci
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Saranno ascoltati soltanto come “persone informate sui fatti”, ma questo ugualmente non può fare piacere ai sindaci o loro delegati che nel 2004 facevano parte del Consorzio Rio Marsiglia. Il presidente Massimiliano Bisso è stato indagato dal pm Walter Cotugno  con l’accusa di peculato  in quanto per estinguere un reato ambientale, a seguito di denuncia dell’Arpal, avrebbe pagato la somma di 3.250 euro con le risorse del Consorzio. Bisso si è subito affermando che la spesa era stata autorizzata dall’assemblea generale del Rio Marsiglia.

Chi verrà sentito

Ora Cotugno ha dato incarico alla Guardia di Finanza di sentire tutti i componenti che il 14 gennaio 2014 votarono la delibera. Si tratta di: Gianfranco Picasso, in rappresentanza del sindaco di Avegno; Bartolomeo Vaccarezza, in rappresentanza del sindaco di Carasco; Marco Limoncini (Cicagna); Enrica Sommariva, Cogorno; Elio Cuneo, Coreglia; Ubaldo Crino, Favale; Vittorio Centanaro, Leivi; Aulo De Ferrari, Lorsica; Enrico Bertucci, in rappresentanza del sindaco di Moconesi; Stefano Sudermania, in rappresentanza del sindaco di Neirone; Mino Gnecco, Orero; Fabio Zavatteri in rappresentanza del sindaco di San Colombano; Luigi Castagnola, Corrado Bacigalupo e lo stesso Massimiliano Bisso allora sindaci rispettivamente di Sori, Tribogna e Uscio. Assenti quel giorno i sindaci di Bargagli, Bogliasco e Lumarzo.

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