Commenti su: Controllo dei vigili nella gelateria pro vax

Peta Fantazzini

Alcune precisazioni tecniche: perché vi possa essere una discriminazione in merito all'esercizio pubblico, secondo diritto, è necessaria una componente di impedimento attivo, diretto o indiretto (quale sarebbe, prendendo a spunto il caso qui citato, un *divieto di ingresso*, in quanto tale esercitato tramite una qualsivoglia selezione attiva). Insomma, come recita la legge, gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo. In questo caso, tuttavia, non solo tali prestazioni non sono rifiutate - né si avverte tramite l'affissione che lo vogliano essere - ma anche se lo si volesse fare non vi sarebbe modo per rifiutarle in base al presunto metro "discriminante", che non si richiama a una caratteristica fondante della persona, ma ad una inverificata ed inverificabile (e sarebbe illegittimo, in tale esercizio, richiederne verifica a cui far seguire un diverso trattamento, appunto) opinione personale. Questo è quanto sostiene il diritto. È del resto la ragione per la quale gli agenti che si sono recati sul posto a controllare, non hanno potuto rilevare alcunché di illecito. Per il resto, sulle opinioni, naturalmente ciascuno libero di pensarla come vuole, e di esprimere il proprio pensiero. Più informato è, poi, meglio è.

Francesco Franceschi

Cit. " E ricordando che in questo Paese, anche se a certi personaggi può dare fastidio, esiste ancora e per fortuna la libertà di pensiero". Per fortuna esiste ed è tale sia per i sì vax che per i no vax: ognuno dovrebbe aver diritto di pensarla come vuole, se infrangerà il codice civile o penale, gli organi preposti commineranno sanzioni, giusto? Ma cosa c'entra QUEL cartello in tutto ciò, esposto in un LOCALE PUBBLICO, non nella privata abitazione oppure sulla pagina fb?? Domanda semplice semplice per la demagogia spicciola dell'opposizione: è oppure NO un locale aperto al PUBBLICO? Perché se uno potesse fare ciò che vuole, nel proprio negozio, qualcuno dovrebbe spiegarmi le MILLE regole a cui sono sottoposti i commercianti!! Persino i SALDI non si possono fare quando si vogliono (eppure un negozio è come come una casa privata, secondo Levaggi, Colombo e Garibaldi...), di cosa state parlando? Quel cartello è obbrobrioso, una vergogna ed il bello è che viene difeso da quelli che, in altri ambiti, propagandano "tolleranza", "rispetto per gli altri", "solidarietà" e "pari diritti per tutti". NON gradire una categoria di persone, per i loro pensieri, in un'attività pubblica è DISCRIMINAZIONE, punto.