L'ordinanza

Coronavirus, nuova stretta sulle regole. Toti: «Liguria quinta regione per incidenza del virus, rischio troppo elevato»

Un'ordinanza regionale a braccetto con quella nazionale di ieri sera stringe ulteriormente le regole comportamentali: e invita i sindaci a chiudere tutti i luoghi pubblici atti a creare assembramento

Coronavirus, nuova stretta sulle regole. Toti: «Liguria quinta regione per incidenza del virus, rischio troppo elevato»
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«Come ci aspettavamo, stiamo raggiungendo il picco della curva dei contagi. Questo comporta dolorose perdite, che abbiamo avuto anche oggi. La Liguria è quinta in Italia per incidenza del virus rispetto alla popolazione: lo sforzo del nostro sistema sanitario è assoluto. Rispettare le regole e fare ciascuno la propria parte è fondamentale, adesso più che mai. Oggi il rischio è troppo elevato ed è troppo elevato il numero decessi e ricoveri per consentirci leggerezze». Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha fatto il punto ieri sera sull’emergenza Coronavirus, insieme alla vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale, all’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, al sindaco e presidente di Anci Marco Bucci e al direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino Matteo Bassetti.

Coronavirus, nuova stretta sulle regole. Toti: «Liguria quinta regione per incidenza del virus, rischio troppo elevato»

Il presidente ha firmato ieri un’ordinanza entrata in vigore alla mezzanotte «per chiedere ai sindaci liguri di individuare e chiudere i luoghi atti a creare potenziali assembramenti di qualsiasi genere (a loro discrezione e con possibilità di variare le aree interdette per i giorni festivi e feriali), ribadendo il divieto assoluto per tutti di recarsi nelle seconde case di villeggiatura. Questo fine settimana è fondamentale quindi invito davvero tutti a rimanere a casa. Se il governo dovesse intervenire con un proprio dpcm su queste materie, la misura nazionale prevarrà rispetto all’ordinanza regionale». Circa l’ipotesi di chiudere i negozi di alimentari e i supermercati la domenica, il presidente si è detto contrario perché «cambiare in corsa gli orari di apertura comporterebbe senza dubbio una corsa agli acquisti mentre la nostra priorità è evitare ogni possibilità di affollamento. Chiedo quindi uno sforzo alle aziende per aumentare se possibile il personale per garantire aperture in orari il più ampi possibili per ridurre la densità di persone all’interno. Ci auguriamo che queste misure evitino quello che abbiamo purtroppo visto nelle scorse settimane, per cui stiamo pagando un prezzo molto molto salato. Abbiamo davanti ore molte complesse – ha proseguito Toti – e stiamo lavorando ancora per aumentare i posti letto».

L'ordinanza regionale - a differenza di alcune di quelle comunali che stavano già arrivando nel frattempo indipendentemente e sulla stessa falsariga - è stata particolarmente saggia negli ambiti che è andata a toccare, probabilmente prevedendo quella del Ministero della Salute che sarebbe arrivata solo poche ore dopo, in cui a livello nazionale si dà una stretta in più alle norme comportamentali individuali da seguire, fra cui l'obbligo di rimanere nella prossimità della propria abitazione in caso di uscita giustificata da eccezioni quali l'attività motoria.

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