Emergenza sanitaria

Coronavirus, Pastorino: Tassa di scopo a multinazionali, risorse subito per ristoro altre attività

Il deputato di LeU propone un'imposta sulle multinazionali del commercio online come Amazon che vedono incrementare esponenzialmente i loro guadagni durante l'emergenza pandemica: queste risorse, afferma, potrebbero poi essere girate a supporto delle piccole attività più colpite dalle misure di contenimento

Coronavirus, Pastorino: Tassa di scopo a multinazionali, risorse subito per ristoro altre attività
Pubblicato:

«L'emergenza Coronavirus ha fatto riemergere, con ulteriore forza, la piaga delle disuguaglianze sociali. Un tema ineludibile dopo le nuove disposizioni del governo. Già nella prima ondata era emerso un fatto: la pandemia ha arricchito ancora di più le multinazionali, come Amazon e i giganti del web, che pagano troppe poche tasse in Italia. Mentre piccoli imprenditori, commercianti e lavoratori meno tutelati sentono tutto il peso della crisi economica. L'esecutivo e il Parlamento devono lavorare a una tassa di scopo su queste multinazionali, che guadagnano con la diffusione del Covid-19 e con le restrizioni introdotte per limitare i contagi. Perché gli acquisti sono più facili, con le persone chiuse in casa. Questo a danno delle piccole attività. Le risorse della tassa di scopo sarebbero subito utilizzabili, fin da subito, per ristorare le perdite dei titolari di aziende o esercizi commerciali danneggiati dalle chiusure e per garantire reddito ai lavoratori che finiranno per perdere il posto».

Lo dichiara il deputato Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per LeU.

«Subito misure di ristoro per le attività più colpite dalle restrizioni introdotte»

«Purtroppo - aggiunge Pastorino - nel DPCM non è stato accolto l'appello lanciato per lasciare aperte piscine e palestre che rispettano i protocolli di sicurezza. Anche per i ristoranti la decisione è molto dura, specie per chi lavora solo o soprattutto di sera. Con queste decisioni vengono penalizzati migliaia di titolari di questi centri sportivi o di attività di ristorazione che hanno investito migliaia di euro per tutelare la salute degli utenti. Un danno che, peraltro, riguarda anche Comuni ed enti locali. Quindi ribadisco: da oggi è necessario prevedere subito misure di ristoro per le attività più colpite dalle restrizioni introdotte con il nuovo DPCM».

Seguici sui nostri canali