LA POLEMICA

Coronavirus, Toti attacca il Governo: "Ha presentato un piano ancora troppo lento e fumoso"

Per il presidente della Liguria, il premier Conte ha presentato un piano "confuso", mentre quello della Regione è più "chiaro e ordinato"

Coronavirus, Toti attacca il Governo: "Ha presentato un piano ancora troppo lento e fumoso"
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"Ore 22.30:  Abbiamo finito un’altra giornata di lavoro e, dopo aver letto la bozza del Decreto del Governo e ascoltato il Presidente Conte in tv, sono ancora più convinto di aver fatto la scelta giusta, avviando la Liguria verso la Fase 2 in modo più chiaro ed ordinato". Così il presidente Giovanni Toti scrive sui social ieri sera, in un lungo sfogo rivolto ai liguri.

"Troppe cose mancano ancora nel provvedimento del Governo e ancora una volta ci si ostina a voler decidere tutto da Roma"

"Domani mattina nella nostra regione tante persone, grazie al nostro provvedimento, potranno avviarsi ordinatamente verso una parziale normalità: fare sport, uscire con un figlio, fare qualche lavoretto nella propria seconda casa o sulla propria barca in attesa di poterle di nuovo usare. Potranno coltivare qualche hobby, come andare a pescare da soli, o in bicicletta, o a cavallo, il cui benessere dipende anche dal suo movimento, dopo due mesi di stop nei box. Ristoranti, gastronomie, pasticcerie, pizzaioli ed artigiani potranno consegnare cibo da asporto nei loro locali. I sindaci decideranno se vi sono le condizioni per riaprire i cimiteri e consentire una visita ai nostri cari defunti, a cui in questa emergenza non si è potuto dare neanche l'ultimo saluto. E per molte delle attività sopra elencate sarà consentito il movimento anche da comune a comune, sempre ovviamente all’interno della regione.
Tante altre attività che il Governo riaprirà solo tra una settimana, come i cantieri della nautica, in Liguria sono già parzialmente riaperte da giorni. Gradualità, regole, educazione, distanze, chiarezza: questa secondo me è la strada giusta per ripartire.
Troppe cose mancano ancora nel provvedimento del Governo e ancora una volta ci si ostina a voler decidere tutto da Roma, lasciando pochissimo spazio all’iniziativa degli enti territoriali che conoscono meglio di altri le esigenze di famiglie e imprese. Nel provvedimento del Governo ancora si bloccano gli spostamenti, anche solo tra province, mentre nessuna data (neanche lontana) viene data per quelli tra regioni. Non si capisce bene come e in che modalità si potranno andare a trovare genitori e figli ormai lontani da mesi.
Per parrucchieri, estetisti e altri artigiani della cura per la persona, le date di riapertura sono spostate non prima di giugno. Per ristoranti, bar e turismo forse dopo la metà di maggio. E su tutto questo non è chiaro come le famiglie dovranno fare con i bambini e i ragazzi, tornando al lavoro e senza scuole aperte. Un argomento che il premier Conte ha affrontato in modo fumoso solo perché una giornalista gli ha posto la domanda, ma che meriterebbe risposte precise e immediate perché interessa migliaia di famiglie in difficoltà. Insomma, c’è ancora molto da chiarire e lavorare e spero che il Governo voglia confrontarsi davvero con le Regioni.
Per ora rilevo che, al contrario, viene escluso ogni ruolo alle Regioni e trovo che sia inaccettabile, viste le scelte. Soprattutto sulle libertà fondamentali previste dalla Costituzione: la libertà di spostarsi sul territorio nazionale, la libertà di lavorare, la libertà di impresa, la libertà di ricevere una educazione, la libertà della cultura e la libertà di culto. Libertà fondamentali che si possono sospendere per un breve e dichiarato periodo di tempo, ma non all’infinito, rinviando di settimana in settimana. Il tutto mentre il resto dell’Europa riparte. La Liguria almeno oggi ha fatto un passo avanti e continuerà ad andare avanti, mettendo la salute al primo posto ma salvaguardando anche l’interesse di tutti i cittadini".

E infine: "Oggi abbiamo firmato un’ordinanza che permettere di avviare in Liguria la Fase 2. Con prudenza, attenzione, responsabilità ed educazione, torniamo a camminare verso il futuro. Il Governo ha presentato un piano ancora troppo lento e fumoso. Ora serve subito un confronto con i territori. Non si può tenere ancora chiuso un Paese senza un piano preciso. Si tratta della libertà e del benessere di tutti".

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