Santa Margherita

“Corso Rainusso non diventi una tangenziale”

Il Comitato #iosonocorsorainusso torna ad attaccare la giunta comunale

“Corso Rainusso non diventi una tangenziale”
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Il Comitato #iosonocorsorainusso è critico sulle proposte della giunta dopo il dibattito di lunedì in consiglio comunale. “Un progetto a misura di camion, che considera gli alberi come un ostacolo e non un valore – dicono dal comitato - stiamo raccogliendo pareri e best practices, non siamo signornò ma offriamo al Comune proposte alternative su cui lavorare insieme. Già raccolte 3.500 firme, ma la petizione prosegue sia su Change.org sia in diversi punti di raccolta diretta”

Il Comitato #iosonocorsorainusso torna ad attaccare la giunta comunale

“L'amministrazione comunale gioca sui numeri, evoca sospetti, si contraddice ma alla fine getta la maschera: l'obiettivo del progetto di riqualificazione di corso Rainusso non è il rifacimento dei marciapiedi, bensì l'allargamento della strada per agevolare il transito di autobus e camion. E per raggiungere questo obiettivo non esita a sacrificare il patrimonio verde costituito da decine di tigli e aranci.  Non ha certo soddisfatto il Comitato #iosonocorsorainusso l'esito del dibattito che si è svolto lunedì sera in consiglio comunale intorno all'interpellanza del gruppo "Progetto Santa insieme con voi”. Al di là degli aspetti tecnici, siamo molto delusi dall'approccio con cui l'Amministrazione affronta un intervento su un'area che ha una propria identità e non è - solamente - una via di transito veicolare. Corso Rainusso è, storicamente, un viale residenziale, arricchito dalla presenza di importanti funzioni legate alla socialità. Trattarlo come se fosse, o dovesse diventare, una sorta di tangenziale a veloce scorrimento per i mezzi pesanti non solo stravolge la sua natura, ma è in evidente contrasto con la sensibilità che, ormai a livello globale, spinge le Amministrazioni locali ad adottare misure per una mobilità sostenibile. Mentre la città di Parigi introduce il limite dei 30 km/h in ambito urbano, a Santa c'è chi pensa di allargare qualche centinaio di metri di viale, senza peraltro considerare che a valle e a monte la strada si restringe di nuovo, formando inevitabilmente un imbuto.  Nella relazione tecnica del perito agronomo incaricato dalla Giunta – resa nota solo lunedì, a poche ore dal dibattito - si evidenzia come i 68 tigli presentino "criticità varie imputabili all'età e al tipo di potatura e di allevamento praticato".  A parte il fatto che il tiglio è una delle piante più longeve, il punto dolente sembrano essere quindi gli interventi di potatura e allevamento praticati dal Comune. Ed è proprio questo che il Comitato vuole evidenziare: finché non si comprenderà che il verde pubblico è una ricchezza e non un problema, si continueranno a fare interventi dannosi, salvo poi rimuovere gli alberi ritenuti "colpevoli" di non collaborare al progresso.  In un comunicato stampa del 28 agosto il sindaco aveva parlato di rifacimento dei marciapiedi "per restituire decoro e sicurezza a uno dei camminamenti più suggestivi e caratteristici della città". Peccato che il progetto non sia “a misura d’uomo” ma “a misura di camion”.  Qualche settimana fa, partecipando a un evento pubblico, lo stesso sindaco aveva dichiarato di voler candidare Santa quale Comune pilota per la mobilità sostenibile: una scelta di certo incompatibile con la creazione in pieno centro di una "pista" per i mezzi pesanti. Il Comune, poi, gioca sui numeri: "gli alberi sono 68 e non 111" ha detto il sindaco. In effetti la relazione dell'agronomo si limita ai 68 tigli. Quale sarà, quindi, il destino dei 43 aranci che completano il corso? Sono già stati condannati a priori, com’era nel primo progetto del 2015? Il totale degli alberi, comunque, fa sempre 111. Ci siamo costituiti come Comitato non per fare i "signornò", ma per esprimere preoccupazione rispetto all'orientamento della Giunta, che già nel 2015 aveva provato a far sparire gli alberi e ora ci sta riprovando, incurante del fatto che un numero considerevole di cittadini – equivalente a oltre un terzo della popolazione di Santa - abbia espresso parere negativo. Ma vogliamo cogliere l'invito al dialogo lanciato in Consiglio dall'assessore Tassara, proponendoci non come antagonisti bensì come parte attiva. Stiamo consultando esperti, studiando le best practices di altre città italiane ed europee e le tecnologie che, nel 2021, consentono di affrontare questo genere di interventi senza uccidere le piante, garantendo al tempo stesso riqualificazioni durature dei marciapiedi. Il sindaco si è impegnato a condividere gli sviluppi di un progetto che lui stesso ha definito "ad oggi non finito": ci auguriamo che questo avvenga al più presto, con quella "lealtà" evocata più volte dall'assessore Tassara. Nel frattempo, la nostra battaglia a favore dei 111 alberi di corso Rainusso e, più in generale, del verde pubblico di Santa prosegue, con la raccolta di firme sulla piattaforma Change.org e, fisicamente, presso numerosi punti di raccolta. Ad oggi abbiamo superato le 3.500 firme

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