Crollo del cimitero di Camogli, i periti: «Era evitabile»
La perizia è stata discussa ieri, giovedì 6 luglio
Il crollo del cimitero di Camogli, avvenuto il 22 febbraio 2021, è stato giudicato "prevedibile sin dal 2008" ed "evitabile fino a maggio 2019" dalla perizia della professoressa Donatella Sterpi, del Politecnico di Milano, e dalla dottoressa Francesca Franchi, discussa ieri, giovedì 6 luglio, nel corso dell'incidente probatorio davanti al giudice Alberto Lippini. E' quanto riporta una nota Ansa.
Indagini in corso
Il crollo era evitabile se si fossero fatti i lavori a mare con opere a protezione della falesia dall'erosione e sulla falesia stessa evidenziano le esperte nella perizia.
Il pubblico ministero Fabrizio Givri e l'aggiunto Paolo D'Ovidio avevano indagato l'ex sindaco di Camogli, Francesco Olivari, e i due predecessori, Italo Salvatore Mannucci e Giuseppe Maggioni. Oltre ai tre amministratori sono stati iscritti nel registro anche due dirigenti del Comune, responsabili dell'ufficio Lavori Pubblici.
Secondo la procura i cinque sarebbero responsabili del crollo perché avrebbero omesso di disporre lavori di messa in sicurezza della porzione della falesia su cui si trova il cimitero nonostante fosse stata classificata a rischio elevato.
Sono state recuperate 365 salme, di queste 57 sono state identificate grazie all'analisi del Dna. Delle restanti 50 non si hanno notizie.