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Da oggi Liguria in zona arancione. Ecco cosa è concesso fare

Dalla scuola allo sport cosa è possibile fare fino al 2 aprile. Poi 3 giorni di zona rossa per Pasqua

Da oggi Liguria in zona arancione. Ecco cosa è concesso fare
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Le regole per la zona arancione

Dalla mezzanotte scatta la zona arancione in tutta la Liguria. Il Decreto firmato dal premier Draghi avrà validità fino al 2 aprile, poi, per tre giorni (ossia il fine settimana di Pasqua e Pasquetta) si passerà come tutta Italia in zona rossa con regole più ritrettive.

Scuole aperte, tranne le superiori

Dagli asili alle scuole medie tutti gli alunni vanno regolarmente in aula mentre le superiori, come deciso da Toti, saranno in Dad.

Negozi aperti
I negozi sono tutti aperti con i consueti orari, spesso scaglionati, e con ingressi contingentati. Nel weekend invece chiudono i centri commerciali, le gallerie e i mercati: al loro interno possono però restare aperti gli esercizi che vendono cibo e bibite e i negozi con generi di prima necessità. Aperti anche parrucchieri, barbieri e centri estetici.

Bar e ristoranti aperti solo per asporto. Niente limiti al delivery
I locali interni di bar e ristoranti sono chiusi al pubblico e non è possibile nemmeno sedersi ai tavolini all’aperto. Questi locali restano aperti solo per l’asporto, fino alle 22, e per la consegna a domicilio h24, senza limiti di orario, se non quelli decisi dal locale stesso. Dalle 18 in poi c’è una limitazione sul take away: gli esercizi senza cucina (come alcuni bar) devono fermare le vendite. Resta comunque vietato consumare nei pressi del locale.

Sì a visite ad amici e parenti
Dentro al proprio comune, una sola volta al giorno, tra le 5 e le 22, ci si può spostare al massimo in due persone con al seguito bambini sotto i 14 anni o persone disabili in affidamento verso una sola abitazione e andare a trovare amici, parenti, fidanzati. Nei tre giorni festivi e prefestivi, dalla vigilia di Pasqua a Pasquetta compresa, lo spostamento per far visita ad amici e parenti, alle stesse condizioni, sarà consentito all’interno della regione.

Spostamenti sì, nel proprio comune
Nel proprio comune ci si può muovere liberamente. Si può uscire dal proprio comune, invece, solo per motivi di studio, lavoro, salute, necessità o urgenza. Tra questi rientrano, ad esempio, l’assistenza a persone non autosufficienti, le visite a figli minori che vivono altrove, la necessità di fare la spesa fuori dal proprio territorio sprovvisto di market o per ragioni di convenienza economica, le attività di volontariato, gli atti notarili di compravendita.

seconde case anche fuori regione
Le seconde case sono intese come abitazione in cui si può fare rientro sempre, dentro e fuori regione anche se questa si trova in zona rossa. Devono essere però disabitate da altri e non ci si possono invitare parenti o amici al di fuori del proprio nucleo familiare. Sono esclusi invece dal consentito gli affitti brevi, e quelli stipulati dopo il 15 gennaio.

La LEGGE 12 marzo 2021, n. 29 – di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2, in vigore dal 13 marzo 2021  conferma che  “Fino al 27 marzo 2021, sull’intero territorio nazionale e’ vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E’ comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione»;

Jogging, tennis e yoga all’aperto
All’interno del proprio comune è sempre possibile praticare sport, anche in parchi, giardini, piste ciclabili, ma sempre all’aperto e mantenendo la distanza di due metri dalle atre persone. I circoli e i centri sportivi restano aperti per giocare ad esempio a tennis o padel. Restano sospesi gli sport di contatto e restano chiuse le palestre e le piscine.

Chiuse mostre e musei
Le mostre e gli spazi museali sono chiusi. Così come i cinema, i teatri e gli altri luoghi della cultura.

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