Dal Giappone alla frazione di Cabanne. La storia di Manami e Gianfranco

Si sono conosciuti nel 2000 e pochi anni dopo hanno scelto di vivere nella frazione

Dal Giappone alla frazione di  Cabanne. La storia di Manami e Gianfranco
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Dal Giappone a Cabanne. E’ questa la storia di Manami Hama soprano e di Gianfranco Iuzzolino pianista e compagno. «Io sono di Genova, mio papà ha cominciato a lavorare alla casa di Cabanne quando ero bambino».

Dal Giappone alla frazione di Cabanne. La storia di Manami e Gianfranco

Il legame con la Val d’Aveto nasce allora e prosegue negli anni. Quando i due si incontrano è il 2000 e da allora, anche artisticamente, non mi sono mai lasciati. «Io ho debuttato nel 1989 - ci racconta il soprano - in Austria. Da lì ho cantato in diverse città d’Europa. In Italia la mia prima tappa è stata Bari, poi Novara e spesso Piacenza». Insieme hanno affrontato tournè e concerti: «Abbiamo una casa a Chiari e per un certo periodo abbiamo vissuto in affitto a Milano ma eravamo sempre in giro. Ci siamo detti allora trasferiamoci in una casa nostra, a Cabanne». Nella frazione di Rezzoaglio Iuzzolino suonava di giorno e di notte: «A qualsiasi ora, prima vicino a noi non abitava nessuno e io sono “nottambulo”». Vivono, impegni permettendo, dal 2004 nella frazione di Rezzoaglio e anche loro sono diventati ingranaggi fondamentali per il paese, come ogni abitante dell’entroterra.
Cabanne non avrà centri commerciali e forse non avrà le comodità della città ma ha tanti altri pregi. Il salto Tokjo - Rezzoaglio è senza dubbio un cambiamento radicale: «A Cabanne abbiamo tutto, ristoranti, amici... faccio anche palestra» scherza Manami, e ancora la parrucchiera nel paese vicino, il nuovo circolo Acli aperto nella frazione, i ristoratori che tendono una mano nei giorni di chiusura... Ancora la cantante non riesce a parlare il dialetto, ma chissà, forse un giorno la sentiremo parlare «cabannese».
Manami e Gianfranco sono abituati a girare i teatri, le città diverse, ma poi rientrano sempre in Val d’Aveto che in questi anni è diventata la cornice di tanti ricordi: «Da giugno a settembre c’era sempre pieno di ragazzini - racconta Gianfranco ripensando alla propria infanzia - e andavamo alla messa delle sette a cantare. Io suonavo, gli altri cantavano. Ricordo che il don di allora ci disse: “Che bello ho la messa cantata tutti i giorni”». In questi anni molte cose sono cambiate, quei ragazzini sono diventati uomini adulti e ora in quella chiesa a cantare c’è anche Manami: «Sì ho cantato alle comunioni e poi anche al matrimonio di Roberto e Valeria ma a Chiavari».
La cantante però nel 2015 ha avuto anche un grande onore: «Ho cantato di fronte all’Imperatore. Mentre si alzava la bandiera io intonavo l’inno giapponese, è stata una grande emozione». Nella sua vita ha interpretato moltissime opere (400 volte La Traviata) e tante canzoni. «Abbiamo fatto spettacoli con le canzoni degli anni Trenta e Quaranta, lei ha cantato anche Mina».

Manami è partita per il Giappone mentre Gianfranco resterà a Cabanne a godersi il fresco e la tanto attesa sagra del minestrone, poi alla fine di agosto, il 27 saranno a Levanto per un concerto. «Quando un giornalista di ChiariWeek (altro giornale del nostro gruppo ndr) ci ha intervistato gli abbiamo detto che abitiamo a Cabanne. E lui subito: “Lo conosco, ci vado spesso a pescare e mangio da Paretin”». E’ proprio il caso di dirlo, tutto il mondo è paese.

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