Dal Perù a Lavagna, la famiglia Roccati è ritornata a casa
Attivi in una missione dell’Operazione Mato Grosso, con ragazzi da 12 anni in sù

Da Lima in Perù, sono tornati in Italia lo scorso venerdì 10 aprile, Danilo Roccati, Giulia Bevilacqua ed i piccoli Pietro, Gioele ed Elia.
La storia
La famiglia Roccati più di un anno e mezzo fa, era partita da Chiavari per una missione dell’Operazione Mato Grosso, che consisteva di avviare un progetto scolastico destinato a ragazzi da 12 anni in sù. Un progetto contro la dispersione scolastica per coloro che hanno terminato il ciclo della scuola primaria. Per loro, un ritorno in patria dovuto all’aggravarsi della pandemia anche nel paese sudamericano e al fatto che mamma Giulia, è in dolce attesa del quarto figlio:
"Martedì a mezzanotte siamo arrivati a Cusco dopo un viaggio infinito e inaspettato – raccontano Giulia e Danilo -. A mezzanotte di lunedì ci hanno chiamato i responsabili delle missioni in Perù dicendoci di fare le valige e di andare via da Cuzco perché con l'emergenza Coronavirus, la città stava chiudendo tutte le entrate e le uscite da e per l'estero".
Con la pandemia in corso, inoltre, per Giulia era molto pericoloso rimanere in una simile situazione di emergenza, con il termine della gravidanza fissato nel mese di agosto:
"Così abbiamo chiuso quasi due anni in una valigia e ce ne siamo andati piangendo senza poter salutare nessuno... A Cuzco abbiamo superato 5 controlli e ci siamo imbarcati in un volo privato dell'ambasciata olandese".
Atterrati ad Amsterdam, i Roccati si sono reimbarcati per Roma:
"Atterrati in Italia abbiamo noleggiato una macchina e siamo tornati in Liguria. Arrivando dall'estero ci siamo dovuti mettere in isolamento preventivo, che stiamo trascorrendo a Lavagna".
Tutta la famiglia sta bene e spera di tornare a Lucma un domani, per portare a termine il lavoro iniziato:
"Non tanto per aver lasciato il progetto, ma per aver lasciato volti, nomi, bambini senza una mamma ed un papà che già nella loro vita hanno avuto tanti abbandoni e non vogliamo che si sentano abbandonati un altra volta".
Ora a distanza, continuano a seguire il progetto, sia via telefono che via mail, preparando i programmi della scuola e continuando a sostenere le adozioni a distanza, una delle poche attività dell’organizzazione che non è stata sospesa per l’emergenza sanitaria.
"Quasi tutte le attività della nostra organizzazione sono ferme per la pandemia. Attendiamo di finire questo isolamento per essere nuovamente in prima linea".
Per poter continuare ad aiutare Danilo e Giulia nella loro missione, è possibile inviare offerte tramite PayPal all'indirizzo mail danilogiulialucma@gmail.com. Danilo, Giulia e i loro figli sono persone molto positive: non al Covid 19 ma al “virus” della bontà e dell’altruismo. Un “virus” dal quale, soprattutto in queste settimane, è sempre bello lasciarsi contagiare.