Dal Premio Fedeltà del cane alla sicurezza nel Parco

L’appello: «Prestate attenzione nel Parco»

Dal Premio Fedeltà del cane alla sicurezza nel Parco
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Dal «Premio Fedeltà del Cane», l’appello alla prudenza nel Parco. Giovedì 16 agosto, a San Rocco a Camogli si è svolta l’edizione numero 57 del premio internazionale dedicato all'amico dell'uomo.

Dal Premio Fedeltà del cane alla sicurezza nel Parco

Erano presenti anche gli uomini e i cani del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Ligure, Cnsas: Fabrizio Masella, presidente del Cnsas; con Ermanno Mencetti, Virginia Andreotti, responsabile alle comunicazioni e i cinofili Emanuele Mazzarello, insieme ad Ice, il collie e Valeriano Solari con il belga Zora, 2 degli 8 cani operativi in Liguria, di cui alcuni cuccioli, in fase di preparazione. Hanno lanciato l’accorato appello di prestare maggiore attenzione sui sentieri del monte, spesso intrapresi proprio dal varco di San Rocco. Gli interventi che il corpo ha compiuto sul Monte nel 2018 sono 15, di cui 7 sul sentiero fra San Rocco e San Fruttuoso (Cala dell'Oro). Il più drammatico, rammentato sul palco, è stato il 3 luglio, quando un settantenne austriaco si è avventurato col suo cane di 11 anni, che non ha retto lo sforzo ed è morto. Il Cnsas è impegnato anche in una costante collaborazione con il Parco nelle attività di prevenzione. A giugno si è tenuta in località Batterie la campagna nazionale ‘Sicuri sui sentieri’, con presidio e informazione da parte dei tecnici. Le squadre si esercitano e presidiano i sentieri, in modo da garantire una risposta tempestiva in caso di richiesta di soccorso. «Si sta perdendo la cultura della prudenza – spiega il presidente parco, Alberto Girani – distratti dai cellulari, o focalizzati sul proprio egoismo, prevale l’atteggiamento di superficialità. Eppure i cartelli in lingue diverse, ci sono». Agli uomini del Cnsas capitano spesso situazioni simili: «Possiamo solo dare consigli di prevenzione – spiega Andreotti – per una fruizione consapevole: il nostro corpo appartiene al Cai. Essendo al mare, i monti sono sottovalutati, come alle Cinque Terre, ma le difficoltà sono come quelle della montagna e i sentieri sulla costa sono ripidi e arroventati a causa del riflesso del mare». Spesso ci si fa male perché molto stanchi, ma inconsapevoli della propria condizione. Scarponi e pantaloni lunghi, poi, sono preferibili. Tante persone non si informano sull’itinerario o calcolano male i tempi di rientro.

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