Il caso

Degrado di Viale Roma, il caso torna in consiglio comunale a Sestri Levante

Viale Roma è l'accesso alla città di Sestri Levante per chi arriva dalla stazione ferroviaria. In degrado da decenni.

Degrado di Viale Roma, il caso torna in consiglio comunale a Sestri Levante
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E' passato un altro anno e la situazione non è cambiata. Una situazione vergognosa, occorrono interventi immediati per la tutela dell'incolumità pubblica e del decoro”. Commenta così il fatto il consigliere comunale Marco Conti.

In degrado da decenni

Viale Roma è l'accesso alla città di Sestri Levante per chi arriva dalla stazione ferroviaria. Dovrebbe essere il fiore all'occhiello, un biglietto da visita per l'accoglienza di turisti e residenti e invece ..... da decenni un paesaggio dismesso e degradato li accoglie.

Tra il Comune di Sestri Levante e i privati dei palazzi di Viale Roma da oltre un decennio è in atto un contenzioso legale sul possesso delle pertinenze come terrazzi e locali cantina. La sentenza n° 813 del 3 giugno 2019 della Corte d’ Appello di Genova è stata peggio di una doccia gelata per il Comune - dichiara il Consigliere metropolitano di Genova e comunale di Sestri Levante, esponente di Fratelli d’ Italia -  perché non solo sono state respinte le sue tesi ma lo ha pure condannato al risarcimento delle spese legali e del CTU, quantificabili complessivamente in oltre centomila euro. Ritengo inoltre che l'appello promosso dal Comune in Cassazione sia stata un'azione temeraria tanto è vero che i privati hanno successivamente presentato un contro ricorso".

Manutenzione e messa in sicurezza a carico del Comune

"E' evidente a tutti che questa sentenza ha aperto nuovi scenari sulle note problematiche dei portici di Viale Roma - prosegue Conti - in quanto ha dimostrato l'assoggettamento dei portici ad una servitù di uso pubblico e del piano di calpestio ma non dei terrazzi e delle cantine realizzate al di sopra e al di sotto del suolo. Pertanto, la manutenzione e la messa in sicurezza sono a carico del Comune. Ci sono varie sentenze della Corte di Cassazione su casi simili e in più occasioni si è espressa facendo presente che la manutenzione di una strada privata ad uso pubblico spetta all'Ente Pubblico. Infatti se il Comune consente alla collettività di utilizzare un'area di proprietà privata per il pubblico utilizzo si assume anche l'obbligo di accertarsi che la manutenzione non venga trascurata".

Le tasse imposte

"In questi anni - continua Conti - il comportamento del Comune di Sestri Levante è stato anche contraddittorio perché pretendeva dai privati il pagamento dell'IMU e della tassa dell'occupazione su pertinenze che asseriva essere sue. Inoltre anni fa chi aveva aderito alla proposta del Comune di "riacquistare" le sue pertinenze versando allo stesso un corrispettivo ancora oggi aspetta il perfezionamento dell'atto di acquisto che, tra l'altro, la sentenza mette in discussione".

"Nella seduta di Consiglio comunale del 6 febbraio 2020 l’Assessore ai LL.PP, in risposta ad una mia interrogazione, dichiarò che tra le parti era in corso una serie di incontri per trovare una soluzione condivisa ma non si è più saputo nulla – conclude il Consigliere Marco Conti -    nell'ultimo sopralluogo che ho svolto alcuni giorni fa ho provato imbarazzo e vergogna nel vedere una situazione così scandalosa che giorno dopo giorno peggiora sempre di più, Le fotografie rappresentano fedelmente una condizione di degrado e abbandono che mal si conciliano con una città che punta all'accoglienza”.

Le richieste del consigliere

Nell'interrogazione che è stata presentata in Consiglio Comunale si chiede a Sindaco e Assessori competenti:

 Quali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria l'amministrazione comunale intende effettuare per eliminare le situazioni di pericolo e di degrado;

 L'esito degli incontri tra le parti e se si è addivenuti ad un accordo con i privati per trovare una soluzione condivisa, visto e considerato anche il rischio di soccombere in Cassazione per il Comune;

 Se le spese legali e del CTU sono state liquidate, come da sentenza n° 813 del 3 giugno 2019 della Corte d’ Appello di Genova considerato che erano state accantonate.