Cronaca

Delitto Cella: al centro dell’accusa il presunto legame occulto tra Soracco e Cecere

L'udienza riprenderà il 30 ottobre

Delitto Cella: al centro dell’accusa il presunto legame occulto tra Soracco e Cecere
Il caso ancora irrisolto sulla morte di Nada Cella (nella foto), avvenuta il 6 maggio del 1996 a Chiavari, oggi entra nel vivo in Corte d’Assise, con l’accusa che punta il dito contro l’ex insegnante di Boves, Annalucia Cecere e mette al centro un presunto legame con Soracco.

Caso Cella

Oggi, la pm Gabriella Dotto ha smontato i primi tre “temi” dell’impianto accusatorio, puntando il dito contro Annalucia Cecere. Al centro, inoltre, un presunto legame occulto con Soracco, imputato di favoreggiamento insieme alla madre Marisa Bacchioni, assente in aula per motivi di salute.

Il raptus di rancore e invidia professionale

Per l’accusa, è stata Cecere a “massacrare” Nada in un raptus di rancore e invidia professionale – voleva il posto di segretaria e l’attenzione di Soracco, conosciuto a un corso di ballo.

Il commercialista Soracco, invece, “ha mentito: è informato e sa più di quello che vuol far credere”. Insieme alla madre, Marisa Bacchioni, “si sono costruiti una realtà alternativa e nel tempo l’hanno portata avanti per conservare un minimo di credibilità sociale”.

Fu la madre di Soracco, secondo gli inquirenti, a pulire le tracce di sangue nell’ingresso dello studio prima dell’arrivo della polizia. 

Il legame tra Sorracco e Cecere

Il primo “tema” affrontato oggi è la conoscenza tra Cecere e Soracco, un legame “completamente nascosto agli inquirenti nel 1996 e sminuito nel 2021” e  malvisto dalla Bacchioni.

A comporre il mosaico dell’accusa una telefonata che proverebbe una certa relazione intima tra i due e numerose testimonianze che sono state rinvenute da quando il caso è stato riaperto, oltre al famoso indizio materiale del bottone ritrovato sotto il corpo di Nada, identico a quelli rinvenuti a casa di Cecere.

L’udienza riprenderà il 30 ottobre.