Chiavari

Delitto Nada Cella, oggi test in contraddittorio sul motorino di Annalucia Cecere

Analisi irripetibili per estrarre il Dna

Delitto Nada Cella, oggi test in contraddittorio sul motorino di Annalucia Cecere
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Possibile svolta nell'omicidio di Nada Cella, la giovane segretaria massacrata il 6 maggio 1996 nello studio del commercialista dove lavorava in via Marsala 14 a Chiavari. Gli investigatori hanno trovato tracce di sangue sul motorino usato 25 anni fa da Annalucia Cecere, l'ex insegnante di 53 anni, indagata per il delitto. Le tracce saranno sottoposte a nuovi accertamenti per capire a chi appartengano. Per questo oggi, martedì 16 novembre, alle ore 17 gli investigatori della scientifica eseguiranno alcune analisi irripetibili per estrarre il Dna, come confermato dalla criminologa Antonella Pesce Delfino alla nostra redazione.

Analisi irripetibili per estrarre il Dna

In un’autorimessa in provincia di Cuneo, il genetista Emiliano Giardina, i poliziotti della Scientifica e quelli della polizia scientifica di Genova, su incarico della Procura del capoluogo ligure, condurranno i cosiddetti "test in contraddittorio" sul motorino. Da indiscrezioni risulta che il primo rilievo attraverso le cosiddette “luci forensi”, una tecnica che a seconda della lunghezza d'onda luminosa può mettere in risalto tracce molto datate, abbia svelato la possibile presenza di sangue. Perciò è necessario che l'esame, per valore probatorio, sia svolto alla presenza del genetista incaricato dai pm e però anche delle altre parti, quindi dei familiari della vittima e dalla difesa dell'indagata. Il risultato del test sarà noto tra alcuni giorni. Gli agenti della Scientifica dovranno trasferire le sostanze repertate in laboratorio per la conferma e l'eventuale prelievo del campione per estrarre il Dna. Le luci forensi come il luminol, infatti, possono dare falsi positivi e serve la prova di laboratorio per la certezza che si tratti davvero di sostanza ematica.  Lo scooter è stato sequestrato nelle scorse settimane alla Cecere che lo teneva in un box a Boves, dove vive. Alcuni testimoni avrebbero visto Cecere la mattina del delitto mentre sporca di sangue saliva sul suo motorino nei pressi dello studio del commercialista Marco Soracco, dove la vittima lavorava e dove è stata trovata agonizzante. Soracco e sua madre sono indagati per false dichiarazioni al pm per avere mentito sui reali rapporti tra il professionista e l'ex insegnante.

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