Diga Perfigli, il comitato chiede il vincolo alla Soprintendenza
Ancora una carta per fermare la realizzazione dell'opera

Ancora una carta, giocata dal Comitato che si oppone alla costruzione del nuovo argine sul fiume Entella, per bloccarne la realizzazione ormai imminente: il presidente del comitato Giovanni Melandri si è rivolto alla Soprintendente per i Beni Culturali area Paesaggio Caterina Gardella ai fini di sollecitare l'apposizione del vincolo sulle aree del fiume Entella interessate dalle nuove opere di mitigazione idraulica, il cui impatto, come è noto, è incompatibile con il valore naturalistico e paesaggistico.
Il testo del ricorso
Così scrive Melandri a nome del comitato "Giù le mani dal fiume Entella":
Con l’aggiudicazione dei lavori di mitigazione idraulica sul fiume Entella, consistenti principalmente nel nuovo argine, che ingloba l’antico seggiun napoleonico in terra battuta, è imminente la stipula del contratto con la Ditta vincitrice, quindi l’avvio dei lavori.
Tali opere violano le disposizioni di cui all’art. 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, che stabilisce l’interesse paesaggistico “per i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua … e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri”, come ribadito dalla Sentenza del Consiglio di Stato n. 4213 del 12.10.2016 in ordine all’individuazione dei corsi d’acqua ai quali la norma si riferisce.
Per tali ragioni, si richiede che il vincolo sia posto con immediatezza, per evitare gli incombenti gravissimi danni che ne conseguirebbero.