Ambiente

Diga Perfigli, Melandri: "La responsabilità ricade tutta sulla Città metropolitana

Il comitato "Giù le mani dal fiume Entella" esulta dopo che anche il consiglio comunale di Chiavari ha approvato la recessione dall’accordo di programma 

Diga Perfigli, Melandri: "La responsabilità ricade tutta sulla Città metropolitana
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Anche il consiglio comunale di Chiavari, dopo quello di Lavagna, ha approvato la recessione dall’accordo di programma per la realizzazione della cosiddetta “Diga Perfigli”.

Il comitato "Giù le mani dal fiume Entella" esulta dopo che anche il consiglio comunale di Chiavari ha approvato la recessione dall’accordo di programma

“Dopo il Comune di Lavagna, apripista nella revoca dall’accordo di programma relativo alle note opere di presunta mitigazione idraulica sul fiume Entella, anche gli altri Comuni dell’Entella, in questi giorni, ne stanno seguendo l’esempio – ribadisce il portavoce del comitato “Giù le mani dal fiume Entella”, Giovanni Melandri - a questo punto la responsabilità della prosecuzione nel famigerato iter di realizzazione del progetto ricade tutta sulla Città metropolitana di Genova, che, imperterrita, ha bandito la gara per l’aggiudicazione dei lavori, assegnandoli alla ditta vincitrice, con la quale potrebbe a breve sottoscrivere il relativo contratto. Stupisce l’imposizione con tanta pervicacia, in spregio del territorio, di un’opera tanto devastante quanto probabilmente anche pericolosa, che oramai nessuno vuole. A questo punto – prosegue Melandri - si ritiene che l’intero procedimento sia passibile di nullità, quindi, l’eventuale sottoscrizione del contratto con la ditta vincitrice, potrebbe esporre la Città metropolitana ad un ingente danno erariale, rispetto al quale non si può escludere l’accertamento di responsabilità anche personali. I Comuni interessati, peraltro, sono favorevoli ad interventi utili alla mitigazione del rischio idrogeologico compatibili con il territorio, in linea con le più recenti disposizioni vigenti in materia, tenuto anche conto che il piano di urbanizzazione, per il quale tali opere di difesa erano state concepite a suo tempo, risulta oggi superato. Si auspica, quindi, che tale follia da parte della Città metropolitana sia scongiurata – conclude Melandri - e che ciò costituisca la premessa per affrontare seriamente la questione della mitigazione del rischio idrogeologico sul fiume Entella”

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