Piana Entella

Diga Perfigli, torna a farsi sentire il Circolo Legambiente Cantiere Verde

Dopo che anche il consiglio comunale di Chiavari, dopo quello di Lavagna, ha approvato la recessione dall’accordo di programma per la realizzazione del progetto

Diga Perfigli, torna a farsi sentire il Circolo Legambiente Cantiere Verde
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Il Circolo Legambiente Cantiere Verde torna a parlare di diga Perfigli dopo che anche il consiglio comunale di Chiavari, dopo quello di Lavagna, ha approvato la recessione dall’accordo di programma per la realizzazione del progetto:

Dopo che anche il consiglio comunale di Chiavari, dopo quello di Lavagna, ha approvato la recessione dall’accordo di programma per la realizzazione del progetto

“La delibera di recesso dal famigerato "Accordo di programma" votata all'unanimità (dei presenti) durante i lavori del recente consiglio comunale di Chiavari va finalmente a rinsaldare quel fronte unito e compatto composto dai quattro comuni direttamente interessati all'annosa querelle sulle opere di arginatura progettate sulla Piana dell'Entella: Carasco, Cogorno e Lavagna, oltre alla stessa Chiavari. Quali scenari si prospettano ora? Città Metropolitana continuerà a lasciare libero sfogo alla "macchina" tecnico-burocratica che continua ad avanzare programmaticamente e, apparentemente, in maniera svincolata dalla politica?  Se la pietra tombale non è stata ancora posta sulla Diga Perfigli, si inizia da più parti ad avanzare l'ipotesi della realizzazione di un "Parco agro-fluviale" quale configurazione ideale del bacino imbrifero dell'Entella: una prospettiva che combacia opportunamente con gli obiettivi programmatici posti dall'Agenda 2030 ed  è perfettamente allineata con il Green New Deal. Le cinque istanze poste dalle associazioni ambientaliste e culturali in merito alla ventennale questione della Piana dell'Entella vanno decisamente in questa direzione e stanno a sostanziare l'idea stessa di parco: le strategie di mitigazione del rischio idraulico innanzitutto -  che rimangono allo stato attuale una criticità irrisolta - con tecniche naturalistiche a basso impatto ambientale, l'attivazione dello strumento del Contratto di Fiume, la tutela e la salvaguardia dell'Oasi faunistica, la riqualificazione e la rinaturalizzazione del corso d'acqua, la valorizzazione del paesaggio agricolo. Serve una visione d'insieme delle diverse criticità e delle molte eccellenze che connotano i nostri territori per giungere a traguardi importanti per il benessere della popolazione e dell'ambiente”.

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