Disagi e traffico in tilt durante la tappa del Giro Handbike, il sindaco di Chiavari ammette le responsabilità

«Abbiamo sbagliato, ho sbagliato, ho delegato troppo senza seguire con la dovuta diligenza l’evento sportivo»

Disagi e traffico in tilt durante la tappa del Giro Handbike, il sindaco di Chiavari ammette le responsabilità
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Un lungo serpentone di macchine per le vie cittadine. Questa, purtroppo, è stata l’altra faccia della medaglia della tappa chiavarese del Giro d’Italia di Handbike.

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Il disagio al traffico veicolare, andato completamente in tilt, è stato notevolissimo. Nel ponente della città, partiva questa lunga coda già dall’uscita del casello autostradale di Chiavari: inutili le segnalazioni dei monitor presenti lungo l’autostrada che invitavano gli automobilisti a non uscire a Chiavari.  Via Fiume, corso Genova, via Prandina, piazza Torriglia e corso Italia, con auto completamente ferme. Così come per chi veniva dal levante cittadino e si dirigeva per la via Aurelia, verso l’unica via di entrata disponibile al casello autostradale, tramite il passaggio in via Antica Romana, essendo anche viale Millo chiusa al traffico. E anche nelle vie limitrofe in Salita Bacezza e corso Buenos Aires, tutto completamente bloccato. Dall’altra parte della città, la coda si era formata anche da Caperana e lungo viale Kasman, corso De Michiel e corso Assarotti. Nella tarda mattinata da Caperana alla Colmata a mare ci sono voluti circa 35 minuti; quasi un’ora da Lavagna alla parte a ponente della città. Risultato, una pioggia di critiche di cittadini e commercianti inferociti sia sui social che, soprattutto, dal vivo.

Su Facebook il sindaco di Chiavari Marco Di Capua, con un post, si è assunto tutta la responsabilità: «Abbiamo sbagliato, ho sbagliato, la responsabilità è solo ed esclusivamente mia, ho delegato troppo senza seguire con la dovuta diligenza l’evento sportivo – ha scritto -. Dagli errori si impara, chiedo scusa per i disagi arrecati. Non mi pento, soprattutto non mi vergogno di aver portato a Chiavari la tappa; abbiamo tutti tanto da imparare da questi atleti».

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