Discoteca contro Capitaneria: denuncia per atti persecutori
Discoteca contro Capitaneria, prosegue la contesa fra Piscina dei Castelli e Comando: ora la discoteca cita la Capitaneria per atti persecutori.
«Nessun rumore eccessivo, anzi, abusi ed atti persecutori nei nostri confronti»
Nei giorni scorsi la zona del porto di Sestri è stata ravvivata da una discussione accesa tra capitaneria di porto e la discoteca Piscina dei Castelli. L’accusa della capitaneria è che il locale notturno fà troppo rumore disturbando il lavoro dei militari, il locale si difende spiegando che il limite di decibel consentito dalla legge non è mai stato superato. «La discoteca lavora soprattutto in luglio e agosto e solo alcuni giorni la settimana. I decibel sono stati giudicati accettabili e abbiamo tutte le autorizzazioni in regola - spiega l’avvocato Antonio Segalerba - Se la capitaneria utilizzasse la caserma di giorno e per i suoi scopi istituzionali il problema non si porrebbe. L’8 agosto abbiamo depositato la denuncia in procura». I legali della discoteca, infatti, ipotizzano l’abuso d’ufficio e gli atti persecutori da parte della Capitaneria. Il maresciallo capo Francesco Colella spiega che discoteca e caserma sono separate soltanto da un muro perciò è difficoltoso lavorare nelle ore notturne. Colella già negli anni scorsi aveva presentato denunce per inquinamento acustico.
Il neo comandante della capitaneria di Sestri Levante, Antonello Piras, dai cui ordini dipende il maresciallo Colella, commenta: «Abbiamo chiesto al provveditorato alle opere pubbliche e il problema dell’agibilità non esiste, è tutto a posto. Quanto all’inquinamento acustico è evidente che la stretta contiguità tra l’appartamento del maresciallo Colella e la discoteca rende difficile il riposo. Detto questo, forse cambiando gli infissi e lavorando sull’insonorizzazione qualcosa si può migliorare».