Doccia fredda per gli imprenditori: “Bonus sanificazioni non sarà del 60% ma di appena il 9%”
Consulenti del lavoro sul piede di guerra. Il Governo ha stanziato per il 2020 solo 200 milioni, insufficienti per coprire tutte le domande
"Il bonus che consente alle imprese di fruire del credito d'imposta per la sanificazione e l'acquisto dei dispositivi di protezione per contenere la diffusione del Covid-19 ammonta al 9,3854% delle spese sostenute nel 2020 e non al 60% come previsto inizialmente". Lo sostiene la Fondazione Consulenti del Lavoro, che con una nota polemica parla di "doccia fredda arrivata con l’esito delle domande pervenute entro il 7 settembre scorso all’Agenzia delle Entrate e con la misura effettivamente spettante ai contribuenti, decisa dalla stessa Amministrazione finanziaria".
"Ridotto il credito effettivo a meno di un decimo delle spese sostenute"
Lo "sgravio fiscale" attraverso il credito d'imposta è stato introdotto dall’art. 125 del decreto legge n. 34/2020 cosiddetto "Rilancio” per favorire l’adozione di misure dirette a contenere e contrastare il Covid. Ma il Governo ha stanziano solo 200 milioni, insufficienti per far fronte a tutte le richieste delle imprese.
"Di fatto - attacca l'Ordine dei Consulenti del lavoro - è stato ridotto il credito effettivo a meno di un decimo delle spese realmente sostenute. A questo calcolo si giunge, infatti, a seguito del provvedimento prot. n. 302831/2020, firmato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, lo scorso 11 settembre, con il quale è stata resa nota la percentuale che permette di calcolare l’importo spettante ad ogni richiedente".
Ecco come calcolare quanto verrà rimborsato rispetto a quanto si è speso
La misura del credito effettivamente utilizzabile, fissato dall’Agenzia, è pari infatti al 15,6423% del credito richiesto. Il credito d’imposta fruibile, quindi, è pari al credito d’imposta richiesto, ossia il 60% delle spese sostenute per la sanificazione e l’acquisto dei dispositivi di protezione, moltiplicato per la percentuale del 15,6423 stabilita dal provvedimento.
"Per fare un esempio - spiegano i consulenti del lavoro - se un’azienda ha speso 10.000 euro per sanificare i locali e tutelare i propri dipendenti e ha richiesto un credito d’imposta di 6.000 euro (il 60%), avrà diritto ad un bonus di 938,54 euro (il 15,6423% del credito richiesto, ma pari al 9,3854%delle spese sostenute).
Per finanziare l’incentivo, previsto fino ad un massimo 60.000euro per tutti quei soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni edenti non commerciali, sono stati stanziati 200 milioni di euro, evidentemente insufficienti a coprire le spese che ogni potenziale destinatario ha dovuto affrontare per l’adeguamento obbligatorio a quanto previsto dai provvedimenti introdotti per il contrasto al virus.