I due marinai a Lavagna stritolati dal cavo della gru
Nel terribile incidente di ieri nel mare di Lavagna ha perso la vita Vincenzo Anselmi: Paolo Cò, intervenuto per cercare di soccorrerlo, rischia di perdere una gamba
Proseguono gli accertamenti dell'autorità giudiziaria e dei tecnici per ricostruire con precisione le dinamiche dell'incidente in cui ha perduto la vita Vincenzo Anselmi ed è rimasto ferito Paolo Cò.
Stritolati dal cavo del verricello
Cominciano a definirsi con maggiore chiarezza le dinamiche del tragico incidente avvenuto ieri al largo di Lavagna, in cui ha perso la vita Vincenzo Anselmi ed è rimasto gravemente ferito Paolo Cò. I due dipendenti di Aqua, azienda di aquacoltura, erano di servizio su di una chiatta, intenti al riposizionamento delle vasche di allevamento dopo la mareggiata degli scorsi giorni: contrariamente a quanto inizialmente trapelato in tempo reale ieri pomeriggio, illustra il Secolo XIX di stamane, il cavo della gru non si sarebbe spezzato, ma avrebbe stritolato i due lavoratori. A restare agganciato all'ingranaggio del verricello, forse fortuitamente impigliatosi alla giacca che indossava, è stato il comandante della chiatta, Anselmi: Cò, intervenuto per cercare di liberarlo è rimasto anch'egli intrappolato fra l'ingranaggio stesso ed il cavo della gru, che si è attorcigliato attorno ai due.
Appena i sommozzatori che con i due sulla chiatta stavano lavorando al riposizionamento delle vasche si sono accorti dell'incidente hanno soccorso i malcapitati, ma per Anselmi non vi era più nulla da fare. Per Cò, cugino del titolare di Aqua Roberto Cò, invece traumi al torace e lesioni gravissime ad una gamba, di cui potrebbe perdere l'uso malgrado l'immediata operazione a cui è stato sottoposto dai medici dell'ospedale San Martino dove è stato condotto d'urgenza dai militi della Croce Verde di Lavagna. L'imbarcazione è stata posta sotto sequestro e proseguono gli accertamenti di Capitaneria, Carabinieri ed anche della Psal dell'Asl 4, l'ufficio addetto alla prevenzione e sicurezza sul lavoro, per verificare le condizioni in cui lavoravano i due e se vi possano essere responsabilità attribuili non al solo fato avverso.
Vincenzo Anselmi, 54 anni, viveva a Rapallo e lascia una moglie e due figlie. Anche Paolo Cò, 27 anni, è residente a Rapallo.