E' morto il professor Erminio Raiteri "un ribelle che amava le istituzioni"
Lutto nella facoltà di Ingegneria dell'Unige. Le sue battaglie per la riforma degli atenei: "Università italiane troppe e poco qualificate"

"E' morto un ribelle che amava le Istituzioni. Il suo Istituto di Idraulica ed io lo piangiamo" ha scritto l'ingegner Giovanni Seminara, professore emerito del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale dell'Università di Genova all'indomani della scomparsa di uno dei docenti da sempre più impegnati ed "esuberanti" dell'Ateneo genovese, il professor Erminio Raiteri.
Dello stesso tenore il messaggio degli altri colleghi Luigi Barco, Attilio Converti e Renato Pastorino: "Profondamente toccati dalla scomparsa del Professor Erminio Raiteri ne ricordano le comuni battaglie, le tante discussioni e il suo genuino impegno, che hanno segnato la storia della Facoltà di Ingegneria di Genova".
Il pensiero del prof ribelle: "Università italiane sono troppe e poco qualificate"

Raiteri si era esposto anche pubblicamente negli scorsi anni, in particolare nel 2009, come promotore del “Club universitario dei Malcontenti”, nato per contestare l’opzione Erzelli per il trasferimento della facoltà di Ingegneria.
Non solo, fu anche promotore di un progetto federalista e di riforma del sistema universitario italiano, in particolare del nord ovest: "Il sistema delle Università statali esistente dovrebbe essere gestito decentrando a ogni macroregione la competenza e la responsabilità politica ed economica, sulle sue varie istituzioni - scrisse in un articolo pubblicato una dozzina di anni fa - se la macroregione del Nord-Ovest, comprendente Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta fosse investita della potestà governativa sul sistema universitario territoriale, gli Atenei del Piemonte centrale, di quello orientale e della Liguria, dovrebbero formare un sistema di poli accademici autonomi ed autogovernati, in grado di gestire la politica, di formazione superiore e della ricerca e consulenza, stabilita dal Governo della macroregione Nord-Ovest e da essa finanziata. Le Università italiane sono troppe, anche con riferimento agli Atenei attivi nell'Unione Europea e anche poco qualificate".