Emergenza cinghiali: summit "istituzionale" per trovare rimedi

Gli ungulati sono sempre più numerosi, danneggiando le colture e spingendosi sempre più nei centri urbani, con rischi per la cittadinanza

Emergenza cinghiali: summit "istituzionale" per trovare rimedi
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Mercoledì sera un incontro partecipatissimo, dalle istituzioni locali e dai cittadini, per trovare rimedi all'emergenza cinghiali nell'area di Sestri Levante e della Val Petronio.

Emergenza cinghiali: un "think tank" per trovare soluzioni

Presenti i sindaci di Sestri e Casarza Valentina Ghio e Giovanni Stagnaro, i consiglieri regionali Claudio Muzio, Giovanni De Paoli e Luca Garibaldi, assieme a molti consiglieri comunali di Sestri, all'incontro pubblico organizzato mercoledì dal Consorzio Tassani. All'ordine del giorno il problema della riproduzione incontrollata dei cinghiali nel territorio, con conseguente aumento dei danni alle coltivazioni oltre ai pericoli per le persone, anche dei centri urbani dove sempre più spesso i cinghiali si avvicinano (basti pensare alla vicina Deiva Marina, dove famiglie di cinghiali sono tutti i giorni lungo il letto del centralissimo torrente Derva e spesso in estate si spingono praticamente sin sulla spiaggia libera ove esso sbocca).

Contenimento dei cinghiali: difficile a causa del caos normativo e delle resistenze animaliste

Luca Garibaldi e Claudio Muzio durante la riunione

Fra i principali ostacoli agli interventi le difficoltà a coordinare gli strumenti legislativi locali con quelli regionali e "peggio" ancora nazionali: lo hanno rimarcato sia la Ghio che Muzio e De Paoli. Non solo è arduo - quando non impossibile - coniugare ordinanze contenitive con le normative nazionali, «terribili» secondo Muzio, ma spesso un ulteriore ostacolo sono le associazioni animaliste che presentano ricorsi a raffica, ha ricordato la Ghio.

Il Sindaco di Casarza Stagnaro pensa da canto suo proprio ai cacciatori come possibile strumento contenitivo in attesa di risposta da parte delle istituzioni: l'intenzione è di promuovere battute di caccia nelle aree a rischio segnalate vicino ai centri abitati, in modo da spingere le popolazioni di cinghiale a risalire verso le alture. Ma si tratterebbe, anche nel migliore dei casi, di una soluzione temporanea - e che troverebbe anch'essa probabilmente forti opposizioni da parte degli animalisti - e che non risolverebbe il problema a lungo termine. L'obiettivo condiviso resta quello di lavorare a un maggiore coordinamento fra i soggetti locali e regionali, e la pressione comune per promuovere modifiche alle leggi nazionali: per lo più parole dunque, allo stato attuale, ma oggettivamente al momento non molto di più si può concretamente porre sul tavolo.

 

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