Emergenza cinghiali a Zoagli

«Noi residenti le chiediamo misure di intervento incisive»

Emergenza cinghiali a Zoagli
Pubblicato:
Aggiornato:

Continua l'emergenza cinghiali a Zoagli, i cittadini scrivono al governatore.

La lettera a Toti per l'emergenza cinghiali

Rossella Procaccini ha scritto una lettera aperta a Giovanni Toti. «Gentile Governatore - scrive Procaccini da Sant'Ambrogio – Le scrivo da Zoagli, stupenda cittadina del Golfo del Tigullio dal quale, nei mesi scorsi, è partita la Sua grande promozione turistica regionale, da noi apprezzata. Il nostro territorio è in gran parte formato da colline nella cui prima fascia sopra l'Aurelia, in termini di altitudine, sono dislocate tipiche case liguri, ville di più recente costruzione, alternate a uliveti e terreni incolti».

Oltre ci sono i boschi, da cui scendono animali selvatici. Negli ultimi anni è sceso il cinghiale, senza mai più risalire, distruggendo muretti e fasce coltivate, percorrendo i sentieri, le strade e riparandosi nei terreni incolti, ricchi di rovi fitti, ideali tane stabili.

Gli avvistamenti

Il Comune a giugno ha emesso un’ordinanza di pulizia di terreni incolti a fianco delle abitazioni, da decenni mai puliti da rovi fitti. «Attendiamo ad oggi i risultati.  – si legge ancora – Si contano avvistamenti e incontri ravvicinati di esemplari adulti e cuccioli con madre per le creuze, sull’Aurelia, nei giardini privati. Se in città, incrociando un cinghiale si può deviare il percorso, nelle nostre creuze strette no; i ragazzini le percorrono la mattina presto al buio, per scendere sull’Aurelia a prendere la corriera».

Da due anni Procaccini segnala via Pec a Comune e Polizia Provinciale, prima, Metropolitana poi, fino ai ‘neonati’ ‘Agenti di Vigilanza Faunistica’, di cassonetti ribaltati davanti al cancello, alla rinuncia a mettere l’auto nell’autorimessa poiché cuccioli brucano, sollevavano asfalto e sporcano, a Sant’Ambrogio, ma anche a San Pantaleo, Semorile, Cerisola, Via Solari Queirolo: le colline zoagliesi. Gli Agenti riferiscono di avere in Liguria, 10 gabbie, gestite da 7 agenti, 20 totali in organico.

«Noi residenti le chiediamo – chiude la donna – misure di intervento incisive al fine di tutelare la libera circolazione di adulti e minori che percorrono soli le creuze». Si attende un riscontro, sia in termini formali, sia per presa in carico del problema. In calce anche le firme di: Maria Pia Gambero; Diana Bisio; Roberto Carrara; Bérèngere Dalmas; Oreste Vago; Gabriella Bello; Roberta Zanardi.

Commenti
Cinzia

La stessa situazione a Leivi. Oltre al dissesto provocato incessantemente al territorio, è in pericolo l'incolumità degli abitanti. L'autobus a Leivi non raggiunge tutto il territorio, i ragazzi sono in pericolo nei tratti peraltro isolati che devono percorrere a piedi. Tutte le segnalazioni fatte alle autorità pubbliche sono state vane. Regna un silenzio assordante. Evidentemente i "cittadini rurali" ed il territorio non interessano ai nostri governanti.

Seguici sui nostri canali