L'intervista

"Entusiasmo e determinazione per affrontare le criticità delle aziende"

Giancarlo Durante eletto presidente di Confindustria Tigullio

"Entusiasmo e determinazione per affrontare le criticità delle aziende"
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Giancarlo Durante classe 1961, direttore generale della A-Esse di Carasco è stato eletto il 13 luglio presidente Confindustria del Tigullio, carica che manterrà fino al 2022.

L'intervista

Dopo 11 anni come responsabile finanziario in un'altra azienda di Carasco è arrivato in A-Esse nel 1993. Negli anni è cresciuta la sua partecipazione in azienda, diventando anche socio, Consigliere di Amministrazione e Direttore Generale.

La presidenza di Confindustria per il gruppo territoriale del Tigullio è un ruolo che, in un momento storico come questo, è una vera e propria sfida. Con che spirito la affronta? 

"Con la consapevolezza del difficile momento che l'economia sta attraversando ma con l'entusiasmo e la determinazione nell'affrontare ogni criticità al fianco delle nostre imprese presenti sul territorio".

I prossimi mesi saranno cruciali, oltre che complessi, come si può traghettare verso il futuro il comparto industriale del territorio? 

"L'autunno sarà molto probabilmente la fase più delicata della crisi post emergenza sanitaria. Le maggiori criticità interesseranno la gestione finanziaria delle aziende che, dopo un periodo di sensibile contrazione dei fatturati, dovranno far fronte agli impegni assunti. Tante hanno usufruito dei benefici del "Decreto Cura Italia" posticipando le scadenze finanziarie con gli Istituti di Credito al 30 settembre. A queste si aggiungeranno i debiti contratti per sostenere i costi a fronte di fatturati ridotti o inesistenti. È pertanto fondamentale che gli Istituti di Credito eroghino i finanziamenti garantiti dallo Stato previsti dal "Decreto Liquidità" nel più breve tempo possibile per evitare gravi conseguenze sul sistema delle PMI".

Quali sono secondo lei gli insegnamenti dell'emergenza sanitaria, e del conseguente lockdown, che andranno tenuti ben presenti nel futuro per non farci più cogliere impreparati?

"Il tema della Sanità è un argomento complesso che coinvolge diverse entità: Enti pubblici, privati, privati accreditati, strutture sociosanitarie e altri. Attori che stanno faticosamente uscendo da un qualcosa di devastante quanto inaspettato. L'esperienza ci ha fatto capire quanto i presidi locali siano importanti per fronteggiare un'emergenza di tali dimensioni e che si deve lavorare affinché rimangano sul territorio e resi sempre più efficienti. Inoltre è evidente la necessità di un coordinamento internazionale, almeno a livello Europeo, nella definizione delle misure di contenimento da adottare".

In questi mesi abbiamo visto lo "smart working" diventare realtà. Non tutti però lo ritengono funzionale. Lei cosa ne pensa?

"Nei giorni dell'emergenza è diventato uno strumento fondamentale per la continuità aziendale e nelle relazioni interpersonali. Va usato con equilibrio poiché l'attività lavorativa non può essere svolta integralmente a distanza. Però il nostro comprensorio, specialmente l'entroterra, non è ancora sufficientemente dotato delle necessarie infrastrutture".

"Come sta" l'industria del Tigullio?

"Occorre distinguere i vari settori. I comparti alimentare, farmaceutico e chimico hanno sostanzialmente mantenuto un andamento regolare, in alcuni casi in crescita. I settori che hanno subito maggiormente le conseguenze dell'emergenza sanitaria sono il turismo e l'automotive. Altri hanno inevitabilmente risentito del calo dei consumi, altri ancora hanno sfruttato la capacità produttiva inutilizzata per produrre DPI. Comunque, gli imprenditori del Tigullio sono tenaci, resilienti e dotati di grandi capacità e supereranno anche questo momento".

A breve ci saranno le elezioni regionali, quali sono secondo lei le priorità dell'agenda politica per il Tigullio e il per suo sviluppo?

"Infrastrutture, infrastrutture, infrastrutture. Non ci potrà essere sviluppo economico se non si affronterà seriamente il tema delle infrastrutture. Intendo investimenti per agevolare il trasporto di merci, di persone, di dati. Abbiamo bisogno di reti viarie che garantiscano rapide interconnessioni con autostrade, porti e aeroporto. La banda larga deve essere estesa a tutto l'entroterra. Sono inoltre necessari contratti di area o di distretto, che prevedano investimenti per il rilancio economico attraverso agevolazioni fiscali e finanziarie. Sono altresì necessari interventi di mitigazione del rischio idrogeologico che negli ultimi anni ha assorbito ingenti risorse per la gestione delle emergenze, sottraendole al finanziamento di piani strutturali di sviluppo economico".

Tre desideri per il territorio che vorrebbe far diventare realtà e perché.

"Collegandomi a quanto detto precedentemente, possiamo individuare nell'ambito infrastrutturale tre fili conduttori fondamentali per restituire competitività al territorio. Ridefinizione del sistema logistico locale, mezzi di comunicazione efficaci e disponibili a tutti, messa in sicurezza del territorio. C'è un desiderio che mi sta particolarmente a cuore: la realizzazione del tunnel della Fontanabuona. È un progetto di cui si discute da troppo tempo: ha un valore strategico per lo sviluppo economico del territorio e ha un valore fortemente simbolico poiché restituirebbe l’attenzione a un comprensorio ricco di potenzialità, cultura e tradizione imprenditoriale".

Com’è strutturato il consiglio direttivo di Confindustria per il Tigullio? 

"Siamo 14 membri:  presidente, vicepresidente, 9 consiglieri, 3 invitati permanenti tra cui il past-president. Il programma si articola in aree tematiche, in piena continuità con il precedente mandato".

Lei è direttore generale in A-Esse: di cosa vi occupate?

"L'A-ESSE ha sede a Carasco dove produce ossidi di zinco, per via termica, di diverse qualità".

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