Epilogo per l’ex Hotel Ambra: è in vendita
Il 20 giugno 2016 la struttura alberghiera era stata posta sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta “I Conti di Lavagna”

I locali di via Matteotti a Lavagna che ospitavano l’ex Hotel Ambra sono in vendita.
È l’ultimo capitolo di una vicenda nata il 20 giugno 2016 quando la struttura alberghiera era stata posta sotto sequestro a seguito dell’arresto di Paolo Nucera, dei suoi fratelli Antonio e Francesco nonché di Francesco Antonio e Antonio Rodà, nell’ambito dell’inchiesta “I Conti di Lavagna” sulle infiltrazioni della ’ndrangheta in Comune e in città.
Dal settembre 2016 l’albergo non era più a tre stelle
Il declassamento era stata deciso dal settore Servizi turistici territoriali liguri con un decreto licenziato il 17 luglio 2016 e messo in pubblicazione il 29 agosto dello stesso anno sull’albo pretorio della Regione. L’Ambra era stato declassato perché non aveva dotato la metà di stanze e sale comuni di aria condizionata, così come imposto da una legge del 2009.
Poi il Comune di Lavagna, a dicembre 2016, aveva revocato la licenza all’albergo, i legali di Nucera avevano impugnato il provvedimento di fronte al Tar. Il Tribunale amministrativo regionale aveva concesso inizialmente una sospensiva, ma poi aveva respinto l’istanza cautelare e il 30 gennaio dello scorso anno, Palazzo Franzoni aveva segnalato la vicenda alla Regione Liguria e l’Ambra era stato cancellato dall’elenco delle attività ricettive liguri operative. Poi tra gennaio e febbraio di quest’anno c’era stato lo sfratto per morosità.
I Nucera, famiglia originaria di Condofuri, in provincia di Reggio Calabria, ma da molti anni residente a Lavagna, che gestivano l’Hotel Ambra di via Matteotti, da un anno non versavano il canone di locazione ai proprietari. Il rilascio dei locali era avvenuto nella mattinata di lunedì 29 gennaio 2018, come stabilito dal giudice durante l’udienza dello scorso novembre 2017 in Tribunale a Genova. L’operazione si era svolta in maniera tranquilla, senza l’intervento dell’ufficiale giudiziario. Erano presenti la moglie di Paolo Nucera, Giuseppa Manglaviti, l’avvocato che aveva seguito la famiglia in questa vicenda, Diego Balducci, due eredi dei costruttori del palazzo, proprietari dei locali, e il loro avvocato, Antonio Segalerba.