Eredità Zerbi vicenda infinita, la sentenza d’appello assegna parte dei beni al Comune
Eredità Zerbi, il processo si trascina in tribunale da anni e trae origine dai tre testamenti olografi redatti dal professionista prima di morire
Un patrimonio immobiliare notevole, se pur molti degli edifici versano ormai in condizioni fatiscenti, quello di Aldo Zerbi, noto professionista scomparso il 1 settembre 2011 lasciando ben tre testamenti che hanno scatenato un contenzioso tra i vari eredi tra i quali i principali attori sono il Comune e la vedova di Zerbi. Tra le volontà del de cuius quella di lasciare ai cittadini uscesi il fabbricato di via della Libertà, nel centro storico, affinché l’amministrazione comunale ne ricavasse una biblioteca è il centro anziani.
La sentenza di primo grado e la decisione del Comune
La sentenza di primo grado in sostanza divideva in due il compendio ereditario assegnando al Comune beni immobili per un valore pari al 50%, tra questi però non era presente l’edificio di via della Libertà. Il Comune decideva pertanto di presentarsi in appello adducendo che l’immobile in questione è l’unico ad avere per superficie e caratteristiche l’idoneità, dopo essere stato opportunamente ristrutturato, ad ospitare la biblioteca e il centro anziani.
Se gli eredi non si rivolgono in Cassazione, la vicenda è finalmente conclusa
Il giudice d’appello ha condiviso la scelta fatta a suo tempo dal consulente tecnico d’ufficio (CTU) sul criterio dell’equilibrio economico dei due lotti relativi alla divisione del patrimonio, ma non ha avvallato la scelta del giudice di primo grado di attribuire l’immobile di via della Libertà agli eredi, ribaltando così la sentenza. Salvo che gli eredi non decidano di rivolgersi in Cassazione, la vicenda dovrebbe finalmente ritenersi conclusa. Un fatto importante in quanto tutti gli immobili sono ormai in pessime condizioni e necessitano di urgenti e non più procrastinabili opere di ristrutturazione che saranno così effettuate dai legittimi proprietari.